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Cremona, picchia capotreno che aveva discusso con la moglie

A picchiare il ferroviere sarebbe il marito di una donna con cui aveva discusso per la sistemazione in carrozza del figlio disabile

Il controllore di un treno in arrivo martedì sera alla stazione di Cremona è stato aggredito a pugni e calci.

A picchiare il ferroviere sarebbe stato un pizzaiolo cremonese la cui moglie aveva discusso alla stazione di Milano per la sistemazione in carrozza del figlio disabile.

Arrivati da Roma a Milano, madre e figlio disabile di 10 anni hanno cambiato binario per prendere la coincidenza per Cremona, ma il treno era in partenza con le porte già chiuse. La mamma ha picchiato i pugni sui vetri, la porta si è aperta e la donna ha chiesto al controllore di aiutarla a caricare a bordo il bambino. Il controllore ha fatto presente che sarebbe servito uno speciale sollevatore e che per lui era obbligatorio usarlo. La donna non ne ha voluto sapere e ha caricato da sola il figlio sul treno. Ne è nata una vivace discussione della quale probabilmente la donna ha informato il marito che ha atteso l'arrivo del treno e ha picchiato il controllore.

L'aggressore è stato individuato e potrebbe essere incriminato per lesioni aggravate e interruzione di pubblico servizio visto che il treno diretto a Mantova non è ripartito.

Trenord: a rischio la sicurezza - L'aggressione così è stata ricostruita da Trenord. "Una cliente con ragazzo disabile in carrozzina è arrivata di corsa al binario 23 a Milano, quando le porte del treno 2661 stavano per chiudersi. La cliente - secondo Trenord - ha impedito la chiusura delle porte, trattenendole. La porta si è riaperta ed è intervenuto il capotreno, che ha accolto a bordo entrambi i viaggiatori diretti a Cremona".

Il capotreno ha "fatto presente alla signora l'irregolarità del suo comportamento ai fini della sicurezza dell'esercizio ferroviario, il capotreno l'ha informata che, per i viaggiatori con disabilità, è a disposizione il servizio dedicato della Sala Blu di RFI e dell'ufficio dedicato di Trenord". Poi con la sala operativa di Trenord ha fatto in modo che a Cremona il treno arrivasse a un binario accessibile (e non quello non accessibile dove era previsto si fermasse) adeguato per la discesa di carrozzine e l'uscita dalla stazione senza barriere.

"All'arrivo a Cremona il capotreno è stato improvvisamente e selvaggiamente aggredito da un uomo, che ha continuato a colpirlo anche dopo averlo fatto cadere a terra", si conclude la nota di Trenord spiegando che "quanto accaduto ha reso necessario limitare la corsa a Cremona". (