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'Ndrangheta, pentito: volevano gambizzare un pm di Biella, rifiutai

Lʼazione intimidatoria perché in un interrogatorio nellʼambito del processo "Alto Piemonte" il magistrato aveva alzato la mano come se volesse percuotere un indagato

'Ndrangheta, pentito: volevano gambizzare un pm di Biella, rifiutai - foto 1
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Un pm della procura di Biella nel 2014 doveva essere "gambizzato" dalla 'ndrangheta perché aveva alzato la mano come se volesse percuotere un indagato durante un'udienza.

Il retroscena è contenuto nei verbali di interrogatorio di un nuovo pentito, Cosimo Di Mauro, depositati a Torino al processo d'appello "Alto Piemonte". Di Mauro, considerato una figura di spicco dei clan a Biella, racconta che gli venne chiesto di sparare, e che lui rifiutò.

Il magistrato è Ernesto Napolillo, all'epoca dei fatti sostituto procuratore a Biella, che alla fine del 2014 fu messo sotto scorta. Nel 2016 prese servizio ad Ancona. Di Mauro ha riferito agli inquirenti del capoluogo piemontese che a chiedergli il "favore" fu Giuseppe F., soprannominato Peppone, insieme a un suo amico.

"Il pm Napolillo - è a verbale - lo aveva interrogato e gli aveva fatto il gesto di menarlo. Questa cosa Giuseppe non l'ha sopportata e mi ha chiesto se fossi stato disponibile a gambizzare il magistrato. In cambio mi avrebbe dato i proventi della vendita dell'unico bene che possedevano lui e l'altro, una villetta a Massazza (Biella), salvo trattenersi 50 mila euro per loro".

"Ci fate il favore - dissero - e gambizzate il pm e vi diamo questa villetta. Io risposi che a me insegnano che giudici e carabinieri non si toccano". Un quarto personaggio presente alla conversazione, pero', secondo Di Mauro "si dichiarò disponibile".

Di Mauro è uno dei tredici condannati in primo grado al processo Alto Piemonte, venerdì approdato in Corte d'Appello. I giudici gli inflissero otto anni e otto mesi. Lo scorso settembre ha detto ai pm della procura di Torino che collaborerà "perché sono stufo e voglio cambiare vita".