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Vicenza, il benzinaio Stacchio: penso ai figli del bandito

"A volte mi dico che ho fatto bene, poco dopo invece cado nello sconforto"

Vicenza, il benzinaio Stacchio: penso ai figli del bandito - foto 1
agenzia

Divo suo malgrado, imbarazzato dalla presenza di una scorta giorno e notte.

Chiede di potere tornare alla sua vita di sempre, al suo lavoro, Graziano Stacchio, il benzinaio di Nanto - nel Vicentino - che martedì scorso ha sparato a un bandito armato in procinto di fare irruzione in una gioielleria, ferendolo mortalmente.

Confessa di essere disorientato, in uno stato di confusione totale e di malessere. "Penso ai figli di quell'uomo - è il suo sfogo - Mi fa male pensare a loro. A volte mi dico che ho fatto bene, poco dopo cado nello sconforto". Poche battute scambiate con un cronista del Corriere, a cui il benzinaio rivela che per lui "è imbarazzante avere una scorta. Io francamente non temo reazioni - dice - penso che i parenti della vittima abbiano capito perché ho sparato e che non volevo uccidere quell'uomo".

E ancora "non sono un divo, non sono un politico, non vorrei essere strumentalizzato. Lasciatemi al mio lavoro", è l'invito rivolto a tutti, giornalisti, politici, autorità. "E' giusto che tutti dicano quel che pensano - conclude amaramente Stacchio - Se questo servirà a portare più sicurezza dei paesini va bene, ma io non sono un esempio".