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Venezia contro i turisti cafoni: vietati riposini sulle panchine e monopattino

Il Comune sta mettendo a punto un nuovo regolamento che promette vita difficile a chi danneggia il decoro della Laguna

Venezia contro i turisti cafoni: vietati riposini sulle panchine e monopattino - foto 1
ansa

Venezia sceglie la linea dura contro i turisti maleducati che bivaccano e tengono un comportamento indecoroso.

Il consiglio comunale sta mettendo a punto norme ad hoc (il Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana) secondo il quale presto potrebbe venire proibito sedersi e sdraiarsi a terra, sulle panchine e sui gradini delle chiese, persino usare il monopattino. Non solo: la mannaia del Daspo (l'espulsione dalla città) potrebbe cadere sulla testa di quanti espletano bisogni fisiologici in luogo pubblico, consumano alimenti e bevande intralciando la circolazione pedonale, si tuffano in Laguna o semplicemente bagnano in acqua i piedi, si accampano abusivamente per calli e campielli.

Come rileva sul "Corriere della Sera" Gian Antonio Stella, il nuovo regolamento non andrà a bloccare il proliferare di B&B e altre strutture recettive che di fatto stanno "cacciando" i veneziani da Venezia, ma andrà solo a normare il comportamento dei turisti mordi e fuggi che arrivano in Piazza San Marco.

Tra i nuovi divieti rientrano anche le tavole da surf, gli skateboard, gli hoverboard e i segway, ma il bando su velocipedi e monopattini ha una deroga nel caso appartengano a bambini di età inferiore ai dieci anni che li usino in precisi orari consentiti. Saranno vietati anche la riproduzione di musica (anche senza amplificatore) e persino l'uso di strumenti musicali, l'esecuzione di canti e balli.

"Dobbiamo mettere - ha affermato l'assessore alla Sicurezza Urbana del Comune, Giorgio d'Este - gli operatori di polizia Municipale nelle condizioni di prevenire e, in caso di punire, con il buonsenso, comportamenti ripetuti e condotte ostinate, contrarie al decoro e al rispetto della città. Dopo l'avvertimento dell'operatore di sicurezza, che chiederà di interrompere una certa condotta, e solo dopo, scatterà la sanzione. Proprio per rendere efficace il divieto, che è tale nei confronti del turista, come di qualsiasi altro cittadino o residente".