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Un team italiano dietro il salvataggio della Grotta dellʼAnnunciazione di Nazareth

A recuperare il luogo di culto è stato un team trentino-altoatesino capitanato dallʼarchitetto Enrico Pedri

Grotta dell'Annunciazione di Nazareth,  Enrico Pedri
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Porta i colori italiani il restauro e il risanamento della Grotta dell'Annunciazione di Nazareth, dove, secondo la tradizione cristiana, l'Arcangelo Gabriele comunicò a Maria la prossima nascita di Gesù. Il luogo è uno dei più visitati dai pellegrini che si recano in Terra Santa, insieme alla basilica della Natività di Betlemme e alla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

A salvare la Grotta è stato un team trentino-altoatesino capitanato dall'architetto Enrico Pedri. A eseguire i complessi lavori la ditta Acco Solutions di Hansjoerg Nicolussi di Bolzano, inventore di una tecnica in grado di bloccare l'umidità delle pareti, e lo studio geologico Luigi Frassinella di Trento.

Un team italiano dietro il salvataggio della Grotta dellʼAnnunciazione di Nazareth

La Grotta dell'Annunciazione rischiava di scomparire per sempre. Con più di 5 mila visitatori al giorno, il punto di pellegrinaggio era stato attaccato da un'umidità molto forte che risalendo dal basso fino alle pareti, stava sfarinando il manto roccioso.

A nulla erano valsi i ripetuti interventi precedenti. Il delegato Vaticano in Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa si era rassegnato quasi a perdere l'importante sito di culto. Finché il pool altoatesino-trentino lo scorso gennaio scorso non ha avviato il cantiere che oggi mostra i suoi positivi esiti: l'opera di recupero sembra andata in porto e la cristianità può vantare ancora uno dei suoi simboli principali.