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Coniugi uccisi a Cagliari, bloccato il figlio maggiore adottivo

Igor Diana fermato mentre si trovava nella sua auto sulla provinciale 293, nel Sulcis: stava tentando la fuga armato

Fuga finita per Igor Diana, il figlio adottivo dei coniugi uccisi domenica nella loro casa a Settimo San Pietro, Cagliari.

Il 28enne di origine russa, sospettato del duplice omicidio, è stato bloccato in auto, in un'operazione di polizia e carabinieri, sulla provinciale 293, nei pressi di Nuxis, paese del Sulcis. Diana è rimasto ferito nella sparatoria nata con le forze dell'ordine. Prima di essere trasferito in questura è stato portato in ospedale.

Il giovane aveva fatto perdere le sue tracce - Dopo il duplice delitto il giovane, adottato insieme al fratello di 24 anni, aveva fatto perdere le tracce allontanandosi con il fuoristrada del padre e portando via una pistola. Mentre il fratello minore, che lavora a Roma, era stato subito rintracciato e avvisato della tragedia, lui era irreperibile. La Squadra mobile di Cagliari ha diramato una nota di ricerche con il modello dell'auto a bordo della quale si era allontanato il 28enne e con la sua foto. Coinvolti anche i carabinieri del comando provinciale con i cacciatori di Sardegna, il corpo forestale e la guardia di finanza.

Rintracciato da un elicottero - E' stato un elicottero dell'Arma a intercettarlo lungo la Statale 293, nel Comune di Nuxis, un piccolo paese del Sulcis dove i genitori avevano una casa. Il pick-up grigio è stato inseguito lungo la strada da polizia e carabinieri, che lo hanno bloccato. Il giovane quindi avrebbe tentato la fuga a piedi e durante l'inseguimento c'è stato il conflitto a fuoco.

I risultati dell'autopsia - È durata circa cinque ore l'autopsia sui corpi di Giuseppe Diana, 67 anni, e della moglie Luciana Corgiolu, 62. Il medico legale avrebbe riscontrato numerose lesioni traumatiche su entrambi i cadaveri, riconducibili a un oggetto contundente, forse un bastone, e diverse ferite da arma da taglio, anche profonde. Sono stati riscontrati tagli alla gola di entrambi i coniugi e ferite alle mani della donna, ferite probabilmente inferte mentre cercava di difendersi.

Il corpo di Diana è stato trovato in cantina, indossava un pigiama ed era scalzo. Aveva un profondo taglio alla gola e ferite. Il corpo di Luciana Corgiolu, invece, era in camera da letto e accanto a lei c'erano tracce di sangue, segno che il cadavere era stato trascinato e poi lasciato sul letto.