Il fascicolo ripreso in mano dopo la denuncia della madre dei due fratellini di Gravina
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Nuovi accertamenti sulla scomparsa e successiva morte dei fratellini di Gravina, Francesco e Salvatore Pappalardi, sono stati disposti dalla Procura di Bari. Il nuovo fascicolo è stato aperto sulla base di un esposto presentato qualche mese fa dalla mamma dei ragazzi, Rosa Carlucci.
L'inchiesta è affidata al procuratore aggiunto Annamaria Tosto. I fratellini scomparvero il 5 giugno 2006: i loro cadaveri vennero trovati 20 mesi dopo nella cisterna sottostante una vecchia casa padronale abbandonata, in una zona centrale del paese.
Sotto osservazione il gruppo di ragazzi di Gravina
Gli accertamenti riguardano elementi in parte già oggetto dell'indagine che fu poi archiviata. In particolare si occupano dell'ipotesi che i bambini fossero caduti nella cisterna durante una cosiddetta "prova di coraggio" cui erano stati sottoposti da cinque ragazzi di qualche anno più grandi di loro. Oggi maggiorenni, i cinque sono comunque sottoposti a indagini preliminari da parte della Procura per i minorenni, che ha ricevuto dagli uffici di via Nazariantz parte del fascicolo.
"I nomi dei cinque giovani sono da sempre contenuti nel fascicolo d'indagine", diceva Rosa Carlucci chiedendo alla Procura di scoprire la verità sulla morte dei suoi figli. Negli ultimi mesi la Carlucci e Filippo Pappalardi hanno avviato diverse azioni legali per fare chiarezza sulla morte dei loro figli. Prima la richiesta di un risarcimento per omessa custodia, ai danni del Comune di Gravina e dei proprietari della "casa delle 100 stanze", presentata nel giugno 2011 al Tribunale di Altamura (Bari).
Poi l'opposizione, da parte della difesa del padre dei ragazzini, alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Bari per il fascicolo sulla presunta alterazione della data di un verbale di audizione del padre dei fratellini di Gravina, Filippo Pappalardi, che riferiva particolari sul luogo in cui i figli erano stati visti l'ultima volta. Data che sarebbe stata posticipata di due mesi, dal 17 giugno al 17 agosto 2006, con una correzione a penna.
Quell'audizione fu fondamentale per l'arresto di Pappalardi, ingiustamente detenuto dal 27 novembre 2007 al 27 maggio 2008 con le accuse di aver ucciso i figli e averne occultato i cadaveri. Opposizione condivisa dal gip Antonio Diella, che ha respinto la richiesta di archiviazione e disposto ulteriori accertamenti.