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Milano, mette incinta una escort e la fa rapire per l'aborto: arrestato manager Deutsche Bank

Presi anche i quattro che ha pagato per far sequestrare la sua amante. La ragazza liberata dopo due giorni

Milano, mette incinta una escort e la fa rapire per l'aborto: arrestato manager Deutsche Bank - foto 1
lapresse

L'ha fatta rapire, tenuta in ostaggio per due giorni e ha tentato di farla abortire quando era al settimo mese di gravidanza: con queste accuse un manager di Deutsche Bank Italia, M.

P. , è stato arrestato assieme ai quattro della banda che aveva assoldato. Vittima una escort con la quale il manager aveva una relazione da tempo e che aveva messo incinta. E per troncare il rapporto ha studiato il violento piano.

Cinque le ordinanze di custodia cautelare in carcere per sequestro di persona a scopo di estorsione. E' quanto ha ordinato il pm di Milano Luca Gaglio. Il 58enne dirigente avrebbe "ordinato" il sequestro della ragazza, una escort con cui aveva una relazione da tempo, che era incinta di sette mesi per indurla a uscire dalla sua vita e non tenere il bambino. Con lui sono finiti in carcere tre esecutori materiali e un quarto considerato intermediario.

Il sequestro risale al 6 marzo. Secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dai carabinieri, la ragazza è stata prelevata dall'auto alle otto di sera all'ingresso del box dell'abitazione del dirigente in zona San Siro, dove si era trasferita perché spaventata da una rapina subita nel dicembre precedente. La ventinovenne, incinta di sette mesi era stata portata da tre uomini coperti da passamontagna in una casa di campagna nel Pavese, dove era rimasta per due giorni e poi liberata.

Costretta a girare un video
Da ciò che è emerso nel corso delle 48 ore i sequestratori le avrebbero fatto girare un video facendole dire che aveva perso il bambino. L'episodio è emerso in seguito alla denuncia di scomparsa fatta dallo stesso dirigente di banca, separato e con figli. Sentita, la donna aveva detto di essersi allontanata spontaneamente, mentre un'amica aveva riferito che le aveva raccontato di essere stata sequestrata. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, il dirigente di banca è il mandante del sequestro.

Con lui sono finiti in manette il mediatore e gli esecutori materiali. L'obiettivo era quello di spaventare la ragazza e indurla a troncare il rapporto. Ai sequestratori sarebbe stato offerto un compenso di 100 mila euro a testa.

Il manager già nei guai per il crac Parmalat
 Il 58enne era stato imputato e poi assolto dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano, il 18 aprile scorso, nell'ambito del processo nei confronti di alcuni istituti di credito per il concorso in aggiotaggio in uno dei filoni di inchiesta sul crac della Parmalat. Le banche, accusate per la legge 231 e i loro dirigenti sono stati tutti assolti.