Don Corsi passa al contrattacco: "E' vietato esporre un articolo di giornale? Ne è stata data una lettura parziale". E ai microfoni di Tgcom24 dice: "Giocate come il gatto con il topo"
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Don Piero Corsi, il prete che ha scatenato polemiche dopo il volantino sulla violenza alle donne, non ha mai avuto intenzione di lasciare il sacerdozio. I comunicati attribuiti al parroco di Lerici inviati alle agenzie di stampa, nei quali si scusava con le donne per il contenuto del volantino sul femminicidio e annunciava di voler mettere da parte l'abito talare, sono falsi. "Mi prenderò un periodo di riposo ma non lascio la tonaca", spiega.
"Smentisco di voler lasciare l'abito talare e di aver inviato alcuna lettera alle agenzie di stampa nella quale comunicavo questa decisione", dichiara don Piero Corsi, precisando che "quanto scritto nel comunicato di questa mattina è totalmente inventato". E ai microfoni di Tgcom24 dice: "Giocate come il gatto con il topo".
Quanto alle polemiche sul volantino che giustifica il femminicidio, il sacerdote si dice "dispiaciuto per le ingiurie ricevute in questi giorni", ma ribadisce il "diritto di tutti a manifestare le proprie opinioni". Don Corsi ripete che il volantino esposto "non era altro che un articolo di giornale", si chiede se "ciò sia vietato" e ripete che "è stato letto in maniera parziale". Si dice arrabbiato per "il trattamento ricevuto" dalla stampa e per "le ingiurie subite" alle quali però si sono accompagnate "anche manifestazioni di solidarietà".