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Cyberspionaggio contro politici e istituzioni italiani: due arresti

In manette un ingegnere nucleare e sua sorella, residenti a Londra ma domiciliati a Roma. Spiati in più di 18mila, divisi in 122 categorie: tra loro anche Renzi, Draghi e Monti

La polizia ha smantellato una centrale di cyberspionaggio che per anni ha raccolto notizie riservate e dati sensibili, spiando politici, istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali e imprenditori di livello nazionale.

L'indagine ha portato all'arresto di un ingegnere nucleare e di sua sorella, residenti a Londra ma domiciliati a Roma. Fra gli spiati Matteo Renzi, Mario Draghi, Mario Monti e monsignor Ravasi. Nel mirino anche i dati Enav.

Le accuse e i legami con la massoneria - Gli arrestati, il 45enne Giulio Occhionero e la 49enne Francesca Maria, sono molto conosciuti negli ambienti dell'alta finanza capitolina. Ai due vengono contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche. Tra i portali oggetto dell'attività di spionaggio anche quello della Banca d'Italia, della Camera e del Senato. Giulio è legato "con gli ambienti della massoneria italiana", si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, "in quanto membro della loggia Paolo Ungari-Nicola Riccciotti Pensiero e azione di Roma, di cui in passato ha ricoperto il ruolo di maestro venerabile, parte delle logge di Grande Oriente d'Italia". 

Il virus "Eyepyramid" - Le indagini degli investigatori del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale, hanno accertato che i due fratelli gestivano una rete di computer (botnet) - infettati con un malware chiamato "Eyepyramid" - che avrebbe loro consentito di acquisire, per anni, notizie riservate e dati sensibili di decine di persone che, a vario titolo, gestiscono la funzione pubblica e delicati interessi, soprattutto nel mondo della Finanza.

Trovato database con i dati di 18mila account - Nelle mani dei due arrestati c'era un database contenente 18.327 username, di cui 1.793 corredati da password e catalogati in 122 categorie denominate 'Nick' che indicano la tipologia di target (politica, affari, etc...) oppure le iniziali di nomi e cognomi.

Nel mirino anche l'Enav - I due fratelli sono accusati, tra l'altro, di aver tentato di hackerare il sistema informatico dell'Ente nazionale dell'aviazione civile, sempre attraverso il virus EyePyramid. Questo, "una volta auto-installato nel sistema informatico dell'Enav - si legge nel capo di imputazione - avrebbe permesso di accedere abusivamente al relativo sistema informatico, contenente informazioni e dati relativi alla sicurezza pubblica nel settore dell'aviazione civile".

"Infettati" pc dei collaboratori del cardinal Ravasi - Anche due computer in uso ai collaboratori del cardinale Gianfranco Ravasi (dal 2007 presidente del Pontificio Consiglio della cultura, della Pontifica Commissione di archeologia sacra e del consiglio di coordinamento tra accademie pontificie) risultano "compromessi".

Spiato anche l'ex comandante generale della Gdf - Nella lista degli spiati figurano poi l'ex comandante generale della Gdf Saverio Capolupo e il banchiere Fabrizio Saccomanni. E ancora Piero Fassino, Daniele Capezzone, Ignazio La Russa, Vincenzo Scotti, Alfonso Papa, Walter Ferrara, Paolo Bonaiuti, Michela Brambilla, Luca Sbardella, Fabrizio Cicchitto, Vincenzo Fortunato e Mario Canzio, ex ragioniere generale dello Stato.

L'indagine - Tutto è partito dalla segnalazione al Cnaipic dell'invio di una mail indirizzata all'amministratore di rilievo di un'infrastruttura critica nazionale che conteneva il virus Eyepyramid. Seguendo quella traccia gli investigatori sono risaliti alla rete botnet che, sfruttando il malware, riusciva ad acquisire da remoto il controllo dei computer e dei sistemi informatici delle vittime. I server sono stati sequestrati in Usa dall'Fbi. L'analisi del materiale sequestrato in America consentirà ora di accertare con esattezza quali e quanti dati siano stati rubati ma, soprattutto, di ricostruire l'intero giro d'interessi che si nascondeva dietro i due fratelli.