TROPPO IN FRETTA

Fa gli esami troppo in fretta, non può laurearsi

Roma, Luca Pompei ha sostenuto le prove in soli due anni. E ricorre al Tar contro La Sapienza

12 Dic 2011 - 08:33
 © Ap/Lapresse

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Ha finito gli esami dell'università, facoltà di Giurisprudenza, a Roma, a tempo di record. Ha solo 21 anni e i suoi 29 esami li ha sostenuti in 24 mesi. Media: 28,48. Un fenomeno da lodare e valorizzare, verrebbe da dire. E invece Luca Pompei non può laurearsi proprio perché ha finito troppo in fretta. E deve aspettare almeno altri due anni. "Mi hanno fatto sentire un delinquente", denuncia. E fa ricorso al Tar.

Insomma, Luca si sente vittima di una grandissima ingiustizia, come racconta il "Messaggero", e vuole quello per cui si è iscritto a "La Sapienza" e per cui ha studiato sodo in questi due anni: il suo diploma di laurea. Lo avrebbe dovuto ottenere già a novembre, spiega, visto che aveva chiuso il suo corso di studi. E invece, deve aspettare. "Ho fatto gli esami in tempi troppo rapidi - spiega -. così devo aspettare almeno altri due anni. Senza considerare come mi hanno trattato, mi hanno fatto sentire un delinquente soltanto perché ho bruciato le tappe. Quasi volessi violare le regole".

Gli sarebbero bastati 42 punti in più per chiudere con la media del 29 e prendere così la laurea a maggio del prossimo anno. Ma quella media "troppo bassa" lo blocca per altri due anni almeno. "Mi aspettavo un incoraggiamento" dice lui. E invece, regole forse inadeguate lo obbligano ad aspettare prima di prendere quando gli spetterebbe. Lui assicura che sarebbe disposto a pagare le tasse anche senza frequentare pur di sicutere la tesi. Tutto inutile.

E pensare che Luca veniva da un'esperienza, alla scuola superiore, tutt'altro che incoraggiante. Al Liceo lassico aveva la media del 4. Ma l'universo della legge lo affascina a tal punto che gli esami del primo anno li sostiene in una settimana. E avanti così. Fino all'ultimo passo, quello che avrebbe dovuto sancire una dote davvero particolare. E invece, i soliti "cavilli all'italiana" lo puniscono. Ma lui non si arrende. E presenta ricorso al Tar. Sperando di poter chiudere in fretta questa vicenda. "La prima cosa che farò? Andrò via dall'Italia".

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