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Crollo Ventotene, tutti condannati Due anni e quattro mesi al sindaco

Il 20 aprile del 2010, durante una gita scolastica, due ragazze persero la vita in seguito al crollo di un costone roccioso. Per il giudice si è trattato di omicidio colposo

ventotene crollo 2010
ansa

Sono stati tutti condannati per omicidio colposo i quattro imputati del processo per il crollo del costone sull'isola di Ventotene dell'aprile del 2010, in cui persero la vita due giovani studentesse romane, Sara Panuccio e Francesca Colonnello. Tra i condannati anche il sindaco Giuseppe Assenso, al quale il giudice del tribunale di Terracina, Carla Menichetti, ha inflitto una pena di due anni e quattro mesi.

Stessa pena del sindaco anche per il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune, Pasquale Romano. Condannati a un anno e 10 mesi, invece, l'ex sindaco Vito Biondo e l'ingegnere del genio civile di Latina Luciano Pizzuti. Alla lettura della sentenza hanno assistito anche i familiari delle due ragazze.

Le richieste del pm - Il pubblico ministero Nunzia D'Elia aveva chiesto la condanna a due anni e tre mesi per Assenso, Romano e Pizzuti, mentre per l'ex sindaco di Ventotene era stata chiesta l'assoluzione.

Padre vittima: "Sentenza rende giustizia" - "Questa sentenza rende giustizia all'Italia: in questo Paese per le persone morte a causa di frane non è mai stato condannato nessun amministratore, è la prima volta. Non si parli più di fatalità". Così Bruno Panuccio, papà di Sara, una delle due ragazze rimaste uccise nel crollo del costone di Ventotene.

Il sindaco: "Ho la coscienza a posto, non mi dimetto" - "Io ho la coscienza a posto. Non mi aspettavo questo. Ma è stato un processo mediatico". Sono le parole del sindaco di Ventotene, Giuseppe Assenso, dopo la sentenza che lo ha condannato a 2 anni e 4 mesi. "La morte delle due ragazze ha colpito anche me e sconvolto tutta la comunità dell'isola. Se mi fossi sentito responsabile mi sarei dimesso subito, ma non l'ho fatto e non lo faccio ora", ha aggiunto.