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Islanda, dove la sindrome di down è sinonimo di aborto

Secondo un reportage de "Le Iene", il 100% delle donne incinte di un bambino down non porta a termine la gravidanza

Islanda, dove la sindrome di down è sinonimo di aborto - foto 1
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In Islanda il 100% delle donne che scopre di essere incinta di un bambino affetto dalla sindrome di down decide di abortire. Una statistica inquietante che ha aperto un dibattito internazionale e sulla quale hanno voluto indagare anche Le Iene. La trasmissione di Italia Uno è andata ad approfondire il tema scegliendo di portare con sé un'inviata speciale: Nicole, una ragazza italiana affetta proprio da sindrome di down. Il lungo reportage inizia con alcune dichiarazioni da parte del genetista Kári Stefansson che sostiene di aver "quasi sradicato la sindrome di down nel Paese".

Gli incontri avuti dalle Iene con altri medici mettono poi in evidenza un fatto inquietante: le informazioni fornite alle famiglie in attesa di un bimbo affetto dalla sindrome appaiono lacunose e sottolineano soprattutto i problemi legati a quest'ultima e molto meno le possibilità di avere aiuti o supporti. Alla fine, e non senza qualche ritrosia da parte del medico, c'è l'incontro tra Nicole e il dottor Stefansson, a cui la ragazza chiede in maniera diretta perché voglia eliminare i bambini come lei. "Non voglio uccidere nessuno, né te né nessun'altro - ha risposto il medico - è uno spiacevole fraintendimento".