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Donne incinte morte, Lorenzin: "Nel caso di Torino l'ospedale non ha responsabilità"

Primi risultati dellʼispezione al SantʼAnna dove sono decedute Angela Nesta e la sua bimba. Per il ministro siamo di fronte a "drammatiche casualità". SANREMO, RAGAZZA PERDE FIGLIO ALLA 41.MA SETTIMANA

Donne incinte morte, Lorenzin:
ansa

"Credo si tratti di una drammatica casualità".

Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito ai casi delle quattro donne incinte morte nei giorni scorsi. Si è trattato, ha sottolineato il ministro, di "un susseguirsi di casi in ospedali diversi", che ha visto coinvolte donne in condizioni differenti. "Quindi - ha rilevato - credo si tratti di una drammatica casualità, ma bisogna dare risposte e, quindi, indagare caso per caso".

Donne incinte morte, Lorenzin: "Nel caso di Torino lʼospedale non ha responsabilità"

"No responsabilità dirette dell'Ospedale S.Anna" - "I primi risultati che stanno arrivando riguardano il caso di Torino, dove non risultano delle responsabilità dirette dell'Ospedale Sant'Anna", ha detto il ministro Lorenzin sul caso di decesso per parto a Torino. Dai primi risultati, ha spiegato Lorenzin, "non risultano delle responsabilità dirette però stiamo anche investigando su tutta la fase precedente all'arrivo in ospedale, di questa come delle altre puerpere; quindi, probabilmente, lì c'è necessità di un rafforzamento di quello che è il monitoraggio e la sorveglianza di gravidanze che possono essere a rischio sul territorio".

Indagare caso per caso - Lorenzin ha quindi sottolineato che "bisogna indagare caso per caso, verificare che non ci siano stati degli errori nelle procedure di intervento durante l'accesso in ospedale e durante la presa in carico del paziente e verificare anche quello che è avvenuto prima. Questo perché, pur avendo noi una bassa casistica di donne morte durante il parto, dobbiamo abbassarla il più possibile e l'unico modo per farlo - ha concluso - è studiare tutti i casi dove si sono verificate queste tragedie per poterle prevenire laddove è possibile".

Codacons: "Morti non sono casuali" -Dopo le parole del ministro Lorenzi, il Codacons attacca: "Cinque vittime in sette giorni non possono in nessun modo essere imputabili al caso - afferma il presidente Carlo Rienzi - e la posizione del ministro è a nostro avviso inadatta". "Mandare gli ispettori negli ospedali non riporterà in vita quelle donne, l'unica misura utile per evitare simili tragedie è prevenire", ha aggiunto.