SVOLTA IN INDAGINI

Libri spariti da Biblioteca Girolamini, Marcello Dell'Utri indagato per peculato

Nell'inchiesta della Procura di Napoli i carabinieri del Reparto Operativo (Comando Tutela Patrimonio Culturale) hanno arrestato anche sei persone per associazione a delinquere

29 Gen 2013 - 10:08
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Il senatore Pdl Marcello Dell'Utri è indagato per concorso in peculato nell'inchiesta sulla spoliazione della storica Biblioteca dei Girolamini a Napoli. Dell'Utri avrebbe ricevuto alcuni dei circa 1.500 volumi sottratti alla Biblioteca dall'ex direttore Marino Massimo De Caro. Altre 6 persone sono agli arresti con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al peculato, alla falsificazione e alla ricettazione di migliaia di volumi antichi.

SPARITI CIRCA 1.500 VOLUMI DI PREGIO - Le 6 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Napoli sono state eseguite dai carabinieri del Reparto Operativo (Comando Tutela Patrimonio Culturale) a Genova, Napoli, Ozzano dell'Emilia (BO),Porano (TR),Santa Maria Capua Vetere (CE). L'operazione, coordinata dalla Procura di Napoli e battezzata come "Library Lost", è partita nell'aprile 2012, quando vennero avviate verifiche sulla fondatezza di notizie di stampa che denunciavano la sparizione dalla Biblioteca dei Girolamini di Napoli di circa 1.500 volumi di pregio. La scomparsa dei libri fu messa in relazione con la discussa nomina dell'allora neo-direttore della biblioteca Marino Massimo De Caro, già consigliere del Ministro per i Beni e le Attività culturali, attualmente in carcere a Poggioreale a Napoli. Contemporaneamente vennero avviati contatti con l'Interpol tedesca, per bloccare circa 500 volumi che stavano per essere venduti da una casa d'aste di Monaco di Baviera.

ANTIQUARI E CASE D'ASTE - Il traffico è stato scoperto anche grazie ad intercettazioni degli indagati che avrebbero tentato più volte di depistare gli inquirenti. Oltre alle sei persone finite in manette, in tutta Italia sono ancora in corso perquisizioni per rintracciare molti volumi rari che ancora mancano all'appello. Quattro persone coinvolte erano già in carcere e ora dovranno rispondere anche dell'accusa di associazione per delinquere. Sono inoltre stati arrestati un legatore di Bologna, che secondo gli inquirenti provvedeva a cancellare dai libri rubati i contrassegni della Biblioteca dei Girolamini ed un "runner" che faceva da cerniera tra gli antiquari e il gruppo che si appropriava dei volumi. Gli investigatori hanno ricostruito nei dettagli i meccanismi attraverso i quali la Biblioteca veniva depredata e attraverso quali canali i libri finivano in importanti librerie antiquarie. Agli atti dell'inchiesta ci sono anche le dichiarazioni di noti antiquari che hanno collaborato con gli investigatori.

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