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Milano,busta esplosiva alle Poste

Una busta esplosiva è stata recapitata in un centro postale di Milano, dove ha provocato una fiammata che ha ferito un dipendente.

E' accaduto alle 5.40, quando D.P., 57 anni, stava smistando della corrispondenza, e ha trovato la busta sospetta. Non ha fatto in tempo a darle una maggiore occhiata che è esplosa, ferendolo in modo non grave. Il plico era indirizzato alla sede della Lega di via Bellerio e conteneva frasi contro Maroni.

L'uomo è stato trasportato dal 118 al Policlinico in codice giallo. Sul posto si trovano polizia e vigili del fuoco. Secondo quanto si è appreso dagli investigatori milanesi, la busta esplosiva era indirizzata alla sede della Lega Nord, in via Bellerio. Sul luogo dell'esplosione, le Poste di piazzale Lugano, nella zona nord della città, sono intervenuti gli artificieri e la Digos.

Frasi contro Maroni, Zaia invoca la calma
Nella rivendicazione trovata all'interno della busta esplosa a Milano c'era una frase contro il ministro Maroni. Il particolare è stato confermato dalla Questura. "Nei Cie si stupra - c'e' scritto facendo riferimento a un episodio che per gli anarchici sarebbe avvenuto a Milano nell'agosto scorso -. Maroni complice di questi fatti". E si conclude con un minaccioso: "Ci faremo sentire ancora". Nel foglio viene citato anche nome e cognome del poliziotto che una prostituta nigeriana ha accusato della violenza, e che nel corso della vicenda giudiziaria (il processo a 14 immigrati ritenuti responsabili di danneggiamenti nel Cie) sarebbe stata a sua volta denunciata per calunnia. "Siamo solidali con il dipendente degli uffici postali ferito, vorrei rivolgere un appello affinchè il clima di questi giorni non degeneri ulteriormente", ha detto il ministro leghista Luca Zaia.

Ordigno rudimentale con polvere pirica
L'ordigno era di un tipo rudimentale, spesso utilizzato dall'eversione di matrice anarco- insurrezionalista. Si tratta di una busta di tipo imbottito che conteneva un portafogli con all'interno una molletta da bucato e alcuni fili elettrici, oltre a un certo quantitativo di polvere pirica. L'innesco è avvenuto mentre la busta veniva maneggiata. Il portafogli era avvolto in un foglio di carta con la rivendicazione, a firma Gruppo anarchico Morales, che è il già noto Sorelle in armi - Nucleo Mauricio Morales/Fai che ha rivendicato l'attentato alla Bocconi.

Rivendicazione degli anarchici della Bocconi
La busta esplosiva contiene un foglio di rivedicazione con contenuto politico che attacca la Lega Nord. Lo scritto è a firma della Fai, la Federazione anarchica internazionale. Al momento non è noto se nel foglio vi siano citati anche personaggi politici specifici. Il gruppo della galassia del Fai (Federazione anarchica informale) ha colpito l'Università Bocconi il 15 dicembre scorso. Si tratta del gruppo che si sigla "Sorelle in armi", e che in quell'occasione aveva piazzato in un tunnel dell'ateneo un tubo esplosivo, detonato solo in parte e in un orario notturno, forse per errore.

Il postino ferito: "Vigliacco chi l'ha mandata"
"La storia non gli ha insegnato nulla, nè con la violenza nè con le bombe si può ragionare e conquistare la libertà: io sono orgoglioso di essere un italiano e un lavoratore, mentre lui è un vigliacco". Questo è il messaggio che Pietro De Simone vuol mandare a chi ha confezionato il pacco bomba che gli è esploso fra le mani. Dipendente delle Poste da 30 anni, De Simone stava smistando la corrispondenza in arrivo.

"Erano le 5,50 e stavo finendo il turno: in fondo al carrello ho raccolto un pacchetto bianco di circa 30 centimetri, con l'indirizzo della Lega in Via Bellerio 41 - racconta l'uomo, 57 anni, ricoverato con ustioni di secondo grado a braccia, avambraccia e mani, e contusioni al collo e al bacino - quando l'ho lanciato verso il carrello corrispondente si è accesa una fiammata, il pacco mi è scoppiato in faccia e sono stato scaraventato a terra. Poi non ricordo più nulla".

Convocato il comitato di sicurezza
Dopo il ritrovamento dei pacchi bomba, sarà convocata la prossima settimana al Viminale una riunione straordinaria del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Lo riferisce Isabella Votino, portavoce del ministro dell'Interno, Roberto Maroni.