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Genova, nave contro molo: 7 morti e 2 dispersi

Nellʼurto crolla in acqua la torre dei piloti. Recuperate 4 persone, ferite gravemente. Lʼarmatore: "Siamo disperati". Il comandante indagato per omicidio colposo plurimo. Ipotesi: motore in avaria o alta velocità

Tgcom24

Proseguono le ricerche a Genova dopo l'incidente nel porto, dove il mercantile Jolly Nero è finito contro il molo Giano facendo crollare in mare la torre piloti. Il bilancio parla di 7 morti e 4 feriti, di cui 2 gravi. Si cercano ancora due dispersi. "Siamo disperati", ha detto Stefano Messina, armatore della nave. Il comandante, Roberto Paoloni, 63 anni, è indagato per omicidio colposo plurimo. Il premier Enrico Letta a Genova: "Tragedia immane".

La torre di controllo crollata al Molo Giano era una struttura in cemento alta oltre 50 metri. Alle 23 di martedì è stata colpita in pieno, e inspiegabilmente, dalla poppa della porta container Jolly Nero, della linea Messina. E' venuta giù di schianto, seppellendo tutti coloro che c'erano al suo interno. Tra gli indagati, oltre a Paoloni, c'è anche Antonio Anfossi, 50 anni, di Genova, il pilota del porto che governava il mercantile.

Sempre più consistente l'ipotesi avaria - E' sempre più consistente l'ipotesi che a causare l'incidente della Jolly Nero al porto di Genova sia stata un'avaria. Lo dimostra la conversazione tra il comandante del rimorchiatore Spagna e il pilota. "Non c'è più acqua, che fate?", afferma via radio il comandante; " Non ho la macchina (che in gergo vuol dire non entra la marcia, ndr)", è la risposta del pilota.

Ipotesi procura: motore in avaria o alta velocità
- Il motore della Jolly Nero potrebbe avere avuto un'avaria che le ha impedito di seguire la giusta rotta per uscire dal porto, finendo contro la torre di controllo. E' una ipotesi su cui sta indagando la procura. "Ma al momento non siamo in grado di dare una versione ufficiale sull'accaduto", dice il procuratore Michele Di Lecce. Ma anche l'alta velocità sembra essere tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti.

I nomi delle vittime della tragedia - Il primo morto identificato è una guardia costiera di 30 anni, di Rapallo, Daniele Fratantonio. Le altre vittime sono il sottufficiale Davide Morella, 33 anni, di Bisceglie, militare della Capitaneria di porto di Genova; Michele Robazza, 31 anni, di Livorno, del corpo piloti di Genova; Maurizio Potenza, pilota 50enne del porto di Genova; Marco De Candussio, 40 anni, originario di Lucca, sposato, un figlio di 13 anni; Sergio Basso, 50 anni, di Genova; Giuseppe Tusa, 25 anni, di Milazzo.

I dispersi - Restano dispersi due uomini della Capitaneria: maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Matera; sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia.

I feriti salvi dopo essersi tuffati in mare - Dei quattro feriti accertati, due sono stati ricoverati in codice rosso, altri due sono in condizioni meno gravi. I quattro si sono salvati perché sarebbero riusciti a gettarsi in mare prima del crollo della torre. Poche le speranze, invece, di trovare in vita le altre persone disperse.

Tre dispersi erano in ascensore - Decine di soccorritori e sommozzatori stanno scandagliando le acque della zona per recuperare i dispersi. Nella torre c'era anche un ascensore che è crollato in mare. Tre delle persone disperse si trovavano proprio nell'ascensore. Non si sa se siano finite in mare o siano imprigionate sotto le macerie della torre. Vigili del fuoco, polizia, carabinieri e capitaneria stanno coordinando gli sforzi per i soccorsi.

Nella torre uffici di piloti e capitaneria - La torre controllo manovra del porto di Genova ospitava diversi uffici. Tra questi, quelli della compagnia piloti del porto e quelli della Guardia Costiera. L'incidente, è avvenuto durante il cambio turno e questo rende più difficile capire con precisione quante persone fossero presenti al momento dell'urto.

L'armatore: "Siamo disperati" - Stefano Messina, armatore della nave, accorso in porto dopo l'incidente, dice con le lacrime agli occhi: "Siamo sconvolti, di più ...E' una cosa mai successa, siamo disperati".

Aperta un'inchiesta - La procura di Genova ha aperto un'inchiesta sull'incidente. La nave è stata posta sotto sequestro e il comandante è stato interrogato dal pm. L'ipotesi di reato è quella di omicidio colposo contro ignoti, anche se, spiega il procuratore capo, Michele Di Lecce, "stiamo ascoltando diverse persone ma ci sono problemi preliminari".

Jolly nero condotto da pilota del porto e da due rimorchiatori
- Secondo quanto confermato da fonti investigative, al timone della Jolly Nero c'era il pilota del porto, Antonio Anfossi, considerato esperto, e non il comandante della nave. Si tratta di una procedura regolare per le navi che entrano e lasciano lo scalo di Genova. La nave è andata ad impattare proprio contro la torre dove abitualmente lavorano i colleghi del pilota. 

"Un incidente inspiegabile, tanto più se si pensa che la nave era regolarmente condotta da un pilota a bordo e da due rimorchiatori, uno davanti e l'altro dietro", ha spiegato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. "Una manovra fatta centinaia di volte. Ci chiediamo tutti come possa essere successo".

Il presidente del porto: "Tragedia terribile" - "E' una tragedia terribile. Siamo sconvolti, senza parole", è quanto dichiarato dal presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo. "E' un incidente al momento non spiegabile, un incredibile trauma per tutta la comunità portuale. Ora pensiamo solo alle vittime, poi cercheremo di capire".

Enrico Letta: "Solidarietà alle famiglie delle vittime" - "Una tragedia immane": con queste parole il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha salutato in porto a Genova il presidente dell'Autorità portuale, Luigi Merlo, e il comandante della capitaneria di porto, Felicio Angrisano. "Sono qui per esprimere solidarietà alle famiglie dei feriti e a tutte le famiglie". "Vedremo cosa potremo fare in base a quanto verrà chiesto", ha risposto il premier, al termine della sua visita ai feriti ricoverati all'ospedale Galliera, a chi gli chiedeva se il governo farà qualcosa per le famiglie delle vittime.

Un disperso fu tra i soccorritori della Concordia - Uno dei dispersi nel porto di Genova, il sergente della Guardia Costiera Gianni Jacoviello, 33 anni, spezzino, fu in prima linea il 13 gennaio 2012 nei soccorsi alla Costa Concordia al Giglio. Lo si è appreso alla Spezia, dove Jacoviello vive con la fidanzata Stefania. Figlio di un agente marittimo dal quale ha ereditato la passione per il mare, Jacoviello era arrivato da poco a Genova dopo aver prestato servizio a Roma. Abitava nel quartiere Rebocco.