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Conclave: Scola e Scherer diventano i favoriti
Si scommette su Papa nero, nuove dimissioni e Twitter

Eleggere il Papa al primo colpo è una scommessa da otto volte la posta

LaPresse

Martedì 12 marzo si apre ufficialmente il Conclave. Già scegliere una data comune non è stato facile. Gli americani vorrebbero capire bene cosa è successo dopo lo scandalo Vatileaks e quindi chiedevano più tempo per ulteriori congregazioni generali prima di passare alle operazioni di voto  mentre i cosiddetti "curiali" hanno spinto per una proclamazione papale il più possibile spedita. L'opposizione si gioca insomma, tra "riformisti" (gli americani, per l'appunto) e "conservatori" (i curiali).

Il partito romano - Giunti ormai alla settima congregazione generale, le candidature dei papabili iniziano davvero a delinearsi. Ai cardinali che chiedono una riforma radicale della curia si opporrebbe il cosiddetto "partito romano". Nel conclave potrebbe quindi esser testa a testa tra vescovo di Milano Angelo Scola e il brasiliano Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo.

Angelo Scola sarebbe l'erede naturale di Ratzinger. Da diversi anni è considerato il papabile per eccellenza e in questo conclave potrebbe ottenere i voti degli americani, di molti italiani diocesani e di buona parte dell'Europa capeggiata da Schoemborn ed Erdo.

Su Pedro Scherer, 64 anni, invece, sembra esser compatto il partito della curia romana. A partire dal camerlengo Bertone, il decano Sodano e il cardinale Giovanni Battista Re che in conclave farà le veci del decano. Scherer ha alle sue spalle una lunga esperienza in Vaticano ed è tuttora membro della commissione di vigilanza sullo Ior.

Si scommette su tutto
Secondo i bookmakers, invece  in cima alla lista dei papabili ieri mattina ci sarebbe stato il cardinale Tarcisio Bertone: la sigla William Hill taglia da 6,00 a 3,25 le quote sulla sua investitura. Il porporato italiano scavalcava sul tabellone il favorito Angelo Scola (a 3,75) e l'africano Peter Turkson (a 4,00).

Con l'approssimarsi dell'annuncio ufficiale sull'inizio del Conclave, però, gli scommettitori hanno fatto un passo indietro, tornando a parlare di Papa nero: snobbato il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, tra i favoriti sulla lavagna internazionale di Paddy Power a 5,50, che non convince i giocatori. Due su dieci (circa il 20%) puntano sul Papa di colore e, per "esorcizzare" le profezia di Malachia e Nostradamus sull'elezione di un Papa nero di nome Pietro (che coinciderebbe con la fine della Chiesa), puntano su Peter Turkson: il cardinale ghanese è offerto a 4,50 e segue in quota Angelo Scola, davanti a tutti a 4,00 e con il 10% delle puntate.

Più consensi per Luis Antonio Tagle: il 12% ha scelto il cardinale filippino, offerto a 21,00. Ai quotisti irlandesi, poi, non manca certo il senso dell'umorismo, ma anche gli scommettitori non scherzano. In fondo alla lavagna dei "papabili" c'è Padre Dougal Maguire protagonista della serie tv "Father Ted": bancato a 1000, ha raccolto ben 46 scommesse.

Oltre che sul nome si scommette anche sulla durata dell'elezione: la lavagna internazionale Paddy Power scommette su un Conclave "lampo" che durerà solo un giorno (un'ipotesi a 3,50): potrebbero bastare quattro votazioni (a 3,50) per arrivare alla fumata bianca. Eleggere il successore di Ratzinger al primo colpo è una scommessa da otto volte la posta.

Un tempo ragionevole per evitare che i cardinali cadano in tentazione e rompano la consegna del silenzio Twitter (un'eventualità bancata a 9,00). Facile prevedere, invece, che in quelle ore il sito di microblogging vada in black out a causa dei troppi post pubblicati (a 1,83).

Dopo lo choc provocato dall'addio di Ratzinger, non è irragionevole pensare che anche chi prenderà il suo posto possa cedere alla pressione: le dimissioni del prossimo Papa si giocano a 3,50, ma si sale a 17,00 perché il 2013 sia ricordato come l'anno dei tre Papi (non accade dal 1978, quando in pochi mesi si susseguirono ai vertici della Chiesa Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II).

I catastrofisti, invece, temono l'avvento al Soglio pontificio di un Papa di colore di nome Pietro che, secondo la profezia di Malachia e di Nostradamus, segnerà la fine della Chiesa: l'indiziato numero uno è Peter Turkson, ghanese con incarico in Curia, la cui investitura - unita alla possibilità che scelga come nome "Pietro" - vale 5 volte la posta.