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Vatileaks, il Vaticano va al contrattacco
Padre Lombardi: "Basta calunnie e maldicenze"

Santa Sede irritata per i retroscena delle dimissioni ipotizzati dalla stampa. La Segreteria di Stato Vaticana: "Notizie spesso non verificate o addirittura false"

LaPresse

''Non manca chi cerca di approfittare del momento di sorpresa e di disorientamento per seminare confusione e gettare discredito sulla Chiesa". Parole polemiche di Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, nell'editoriale di Radio Vaticana riferito al caso Vatileaks e alle implicazioni sulle dimissioni del Papa. "Si ricorre a strumenti antichi - si continua - come la maldicenza, la disinformazione, talvolta la stessa calunnia".

"Non abbiamo, e ce ne rallegriamo, - osserva il direttore della Radio del Papa e della sala stampa vaticana - da portare il dolore per la morte di un Papa amato, ma non ci è risparmiata un'altra prova: quella del moltiplicarsi delle pressioni e delle considerazioni estranee allo spirito con cui la Chiesa vorrebbe vivere questo tempo di attesa e di preparazione". Padre Lombardi parla anche di "pressioni inaccettabili per condizionare l'esercizio del dovere di voto da parte dell'uno o dell'altro membro del Collegio dei cardinali, ritenuto sgradito per una ragione o per l'altra. Nella massima parte dei casi - commenta ancora il padre gesuita - chi si pone come giudice, tranciando pesanti giudizi morali, non ha in verità alcuna autorità per farlo. Chi ha in mente anzitutto denaro, sesso e potere, ed è abituato a leggere con questi metri le diverse realtà, non è capace di vedere altro neppure nella Chiesa, perché‚ il suo sguardo non sa mirare verso l'alto o scendere in profondità a cogliere le dimensioni e le motivazioni spirituali dell'esistenza. Ne risulta una descrizione profondamente ingiusta della Chiesa e di tanti suoi uomini".

"Notizie false sul conclave" -La Segreteria di Stato della Santa Sede ha poi pubblicato un comunicato in cui si deplora il tentativo di condizionare i cardinali in vista del Conclave con la diffusione di "notizie spesso non verificate, o non verificabili, o addirittura false, anche con grave danno di persone e istituzioni". Nella nota si ricorda che "nel corso dei secoli i Cardinali hanno dovuto far fronte a molteplici forme di pressione, esercitate sui singoli elettori e sullo stesso Collegio, che avevano come fine quello di condizionarne le decisioni, piegandole a logiche di tipo politico o mondano". Se in passato gli Stati hanno cercato di condizionare l'elezione del Papa, "oggi si tenta di mettere in gioco il peso dell'opinione pubblica, spesso sulla base di valutazioni che non colgono l'aspetto tipicamente spirituale del momento che la Chiesa sta vivendo", si legge nel messaggio. "Mai come in questi momenti", conclude la nota, "i cattolici si concentrano su ciò che è essenziale: pregano per Papa Benedetto, pregano affinchè‚ lo Spirito Santo illumini il Collegio dei Cardinali, pregano per il futuro Pontefice, fiduciosi che le sorti della barca di Pietro sono nelle mani di Dio".

"Benedetto torna in pubblico e ringrazia la Curia" - Dopo la settimana di esercizi spirituali condotti in ritiro con il Cardinal Ravasi, Benedetto XVI torna in pubblico e comincia gli ultimi giorni del suo papato incontrando il Capo dello Stato Giorgio Napolitano per un saluto formale. Domenica, l'ultimo Angelus per il quale è prevista una grandissima affluenza di fedeli. Intanto, il Papa ha ringraziato la curia ''per questi otto anni in cui avete portato con me, con grande competenza, affetto, amore, fede, il peso del ministero petrino. Rimane in me questa gratitudine - ha detto - e anche se adesso finisce l'esteriore visibile comunione'' rimane ''la vicinanza spirituale, rimane una profonda comunione nella preghiera. In questa certezza - ha concluso - andiamo avanti, sicuri della vittoria di Dio, sicuri della verità, della bellezza e dell'amore''.