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Omicidio Scazzi, via al processo di Avetrana
Sabrina in lacrime, in aula anche Michele

Ok della Corte alle telecamere. Ma non si potranno riprendere i protagonisti delle udienze

Ansa

E' cominciato il processo per l'omicidio Scazzi, con i protagonisti tutti presenti in aula.

In "gabbia" ci sono le due maggiori imputate, Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, non lontano da loro lo zio Michele. La cugina di Sarah, dopo essere entrata in aula, è più volte scoppiata in lacrime. La Corte ha deciso di autorizzate le telecamere in aula. Ma non si potranno riprendere i protagonisti del processo.

Ok alle riprese tv in aula
La Corte di Assise ha autorizzato le riprese televisive del processo. Nonostante l'opposizione della difesa di Sabrina e di Cosima la Corte, dopo circa due ore di camera di consiglio, ha deciso di autorizzare le riprese, con alcune limitazioni. Le telecamere non potranno però mostrare i protagonisti del processo, a cominciare da Sabrina e Cosima, che non vogliono essere riprese.

Immagini solo dopo la sentenza
La Corte di Assise ha però stabilito che le immagini del processo potranno essere mandate in onda solo dopo la conclusione del processo stesso. Con la stessa ordinanza, accertato l'interesse "particolarmente rilevante" della vicenda da parte dell'opinione pubblica, la Corte ha autorizzato la ripresa integrale del dibattimento da parte della trasmissione di RaiTre "Un giorno in pretura". Non potranno essere ripresi dalle telecamere gli imputati Cosima Serrano, Sabrina Misseri, Carmine Misseri, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, nonché testimoni e consulenti che ne facciano esplicita richiesta, come avevano fatto gli imputati. Vietata anche la presenza in aula dei fotografi.

Sarbrina e Cosima le principali imputate
La cugina di Sarah, Sabrina Misseri, e sua madre, Cosima Serrano, entrambe detenute, sono in aula. Le due donne sono accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Gli altri imputati sono Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, accusato di concorso in soppressione di cadavere e di alcuni reati minori (furto, incendio, calunnia), il fratello Carmine e il nipote Cosimo Cosma, detto Mimino, che rispondono di aver aiutato il contadino. Per loro poco prima di Natale la Corte di Cassazione ha stabilito la mancanza di concreti indizi di colpevolezza.

Sabrina in lacrime in aula
Sabrina Misseri in aula è più volte scoppiata in lacrime. Apparsa visibilmente dimagrita, la giovane, che ora ha i capelli lunghi, si trova in una gabbia alla sinistra della Corte di Assise. Tra il pubblico anche il sindaco di Avetrana, Mario De Marco. L'amministrazione comunale si è costituita parte civile.

Michele Misseri vicino alle "gabbie"
All'udienza partecipa anche Michele Misseri, arrivato in aula accompagnato dal suo legale, Armando Amendolito. Dopo essere passato davanti ai familiari di Sarah, Misseri si è accomodato vicino a una delle due "gabbie", in cui si trovano la moglie, Cosima Serrano, e la figlia Sabrina. Misseri è attualmente sottoposto all'obbligo di dimora ad Avetrana e di firma nella locale caserma dei carabinieri dopo essere stato per diversi mesi in carcere in quanto all'inizio era ritenuto l'unico autore del delitto, peraltro reo confesso. L'uomo non è stato citato dall'accusa tra i testimoni, nonostante sia stato lui a coinvolgere la figlia Sabrina salvo poi ritrattare tutto.

Amici e vicini tra i testimoni
Tra le persone chiamate a deporre, oltre ai parenti, anche gli amici delle due cugine, Sarah e Sabrina, e i vicini di casa, sia della famiglia Misseri che della famiglia Scazzi.

Il fioraio che vide la scena del rapimento. O no
Poi c'è il fioraio, Giovanni Buccolieri, testimone chiave (e peraltro indagato per false dichiarazioni ai pm in un procedimento stralciato da quello principale) che prima disse di aver visto la scena del rapimento della vittima da parte della zia Cosima e forse della cugina Sabrina e poi ritrattò affermando che si sarebbe trattato di un sogno.

Tutta la famiglia di Sarah in aula
La prima udienza si tiene davanti alla Corte di Assise di Palazzo di Giustizia a Taranto, con la presidente Cesarina Trunfio, Fulvia Misserini a latere più i sei giudici popolari.

Circa 50 giornalisti
In aula ci sono una trentina di giornalisti accreditati, altri 20 fanno la spola con la sala stampa; circa 70 i posti riservati al pubblico. ci sono naturalmente i genitori di Sarah, Giacomo Scazzi e Concetta Serrano, sorella di Cosima, e il fratello della quindicenne uccisa, Claudio. Folta la presenza forense tra difensori e avvocati di parte civile. I difensori delle due principali imputate manifestano fiducia e si affidano "alla ragione" e al "senso di equilibrio" delle Corte di Assise. A poco più di sedici mesi dal delitto, accusa e difesa sono chiamate a scoprire tutte le carte per arrivare alla verità.

Martedì la prossima udienza, sarà ascoltato Ivano, testimone-chiave
Il processo riprende martedì. Nella prossima udienza saranno ascoltati i primi tre testimoni: Ivano Russo, amico stretto di Sarah ma anche di Sabrina Misseri, accusata dell'omicidio della cugina, Stefania De Luca e Angela Cimino, amiche di Sarah. Ivano è il ragazzo che Sarah e Sabrina si contendevano. Secondo l'accusa, la gelosia per Russo avrebbe innescato una serie di litigi sfociati nell'omicidio tramite strangolamento di Sarah ad opera di Sabrina con il concorso della madre, Cosima Serrano.