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"Lo ricordo con un rosario stretto tra le mani"

Il racconto del card. Etchegaray, diplomatico della Santa Sede

Ansa

Giovanni Paolo II è stato un Papa “viaggiatore”, un protagonista attivo di quanto è accaduto nel mondo dall'inizio del suo pontificato.

Accanto a lui gravitarono grandi diplomatici della Santa Sede. Uno di loro è stato il cardinale Roger Etchegaray, che da Wojtyla fu nominato presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Tgcom lo ha raggiunto, ecco il suo racconto.

Quando conobbe Giovanni Paolo II?
Fummo ordinati entrambi sacerdoti nel 1946. Ebbi la fortuna di conoscerlo la prima volta quando era studente qui a Roma. Anche io ero studente e insieme partecipammo a una visita guidata della capitale. Ma potei approfondire la sua conoscenza durante il Concilio Vaticano II. Era una persona straordinaria!

Con Papa Wojtyla girò per Roma ma si ritrovò anche a dover girare il mondo…
Sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, sono stato presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e venivo mandato anche in missione, spesso segreta, in tutte quelle situazioni di crisi sparse per il pianeta (vedi il Medio Oriente). Ricordo la Guerra del Golfo: il Papa mi mandò anche in Iraq da Saddam Hussein, per scongiurare il conflitto che ci fu nel 2003. Giovanni Paolo II mi disse: “Eminenza, vada, faccia attenzione e cerchi di convincere Saddam…”. Purtroppo non fui molto ascoltato!

Qual è il ricordo più bello che ha di Giovanni Paolo II?
Sicuramente quando lo vedevo con il rosario tra le mani: lo portava sempre con sé, spesso lo teneva chiuso nel pugno anche durante impegni importanti. La preghiera era alla base di tutta la sua vita, non solo come Papa ma anche come cristiano. Si era affidato totalmente alla Madonna e ogni suo gesto, ogni sua parola rientrava in quel “Totus Tuus” che aveva scelto come motto per il suo pontificato.

Il primo maggio sarà proclamato beato. Come ha accolto questa notizia?
Il fatto che per la beatificazione sia stata scelta come data quella del primo maggio (che cade nel giorno della festa della Divina Misericordia, festa istituita da Giovanni Paolo II) credo che voglia indicare a tutti il grande legame di Papa Wojtyla con Dio e che serva a far riflettere sull'importanza di credere nella misericordia di Dio.