E per il 2026 l'allarme resta altissimo

2025 anno nero per i consumatori italiani: tra rincari record e speculazioni senza freno

Dal caos treni ai prezzi gonfiati delle vacanze, passando per il caro-carburanti e gli stabilimenti balneari: il Codacons traccia un bilancio drammatico dei dodici mesi appena trascorsi

31 Dic 2025 - 14:47
 © Istockphoto

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Il 2025 si chiude con un bilancio pesantissimo per le famiglie italiane. Dodici mesi di aumenti generalizzati, disservizi diffusi e un'incertezza normativa che ha messo a dura prova il potere d'acquisto dei cittadini. A lanciare l'allarme è il Codacons, che definisce quello appena concluso "uno degli anni peggiori per i consumatori", in uno scenario che appare sempre più preoccupante.

 

Un anno di stangаtе a catena

 L'anno si è aperto subito male, con i rincari dei carburanti che hanno colpito gli automobilisti già a gennaio, accompagnati dall'aumento dei prezzi di cioccolato e dolci della Befana. Ma era solo l'inizio: nei mesi successivi il caro-prezzi si è esteso a tutti i settori, mentre la produzione industriale continuava la sua crisi.

La primavera ha portato con sé il caos ferroviario, con ritardi e cancellazioni che hanno paralizzato migliaia di pendolari. Nel frattempo, le bollette del gas tornavano a livelli record, mentre gli italiani si trovavano a festeggiare San Valentino con prezzi gonfiati. Marzo ha segnato un momento particolarmente critico: i dati hanno evidenziato come sempre più famiglie siano state costrette a tagliare le spese sanitarie, rinunciando a visite e cure necessarie.

Estate da incubo: vacanze a caro prezzo

 Con l'arrivo della bella stagione, la situazione non è migliorata. L'estate 2025 verrà ricordata per i rincari senza precedenti nel settore turistico: trasporti, ombrelloni strutture ricettive hanno toccato prezzi elevatissimi, mentre la questione degli stabilimenti balneari continuava a far discutere. I centri estivi per bambini sono diventati un lusso per pochi, con costi proibitivi che hanno messo in difficoltà molte famiglie lavoratrici. Non è mancato nemmeno il fenomeno dei concerti apparentemente sold-out, con biglietti poi miracolosamente disponibili a prezzi maggiorati su piattaforme di rivendita.

Autunno tra scuola e auto: nuove battaglie  Il ritorno dalle vacanze ha riservato altre amare sorprese. Settembre ha portato il consueto salasso della scuola, con libri di testo e materiale didattico sempre più costosi. Nello stesso periodo, gli automobilisti hanno dovuto fare i conti con l'ennesimo aumento dell'Rc Auto, mentre emergevano nuove criticità nel settore degli influencer, ormai definito dal Codacons come un "far west" senza regole.

Fine anno senza respiro

 Gli ultimi mesi del 2025 non hanno dato tregua: il caos sul bonus per le auto elettriche ha lasciato molti cittadini nell'incertezza, mentre i dati sulla povertà hanno confermato un peggioramento della situazione sociale. La ciliegina sulla torta è arrivata con la conferma del canone Rai, rimasto invariato nonostante le promesse di riduzione.

Le criticità strutturali irrisolte Oltre agli aumenti diretti, il Codacons evidenzia una serie di problemi strutturali mai affrontati seriamente: dal telemarketing selvaggio che continua a perseguitare i cittadini, al caos degli autovelox spesso irregolari, dalle indagini Antitrust che si moltiplicano senza portare a sanzioni efficaci, fino agli scandali legati agli appalti truccati nella sanità e alla questione sempre più grave del sovraffollamento carcerario. Resta poi il nodo dei dazi, che continuano a gravare sui prezzi al consumo, e quello delle scelte europee spesso poco chiare nelle loro implicazioni pratiche per i cittadini.

L'allarme per il 2026

 "Senza misure strutturali e controlli efficaci", avverte l'associazione dei consumatori, "il rischio è che anche il 2026 si apra all'insegna delle stesse difficoltà". Un monito che suona come un appello urgente: servono interventi concreti, non più promesse, per invertire una rotta che sta portando sempre più famiglie italiane verso difficoltà economiche insostenibili. Il 2025 lascia in eredità una lezione chiara: i consumatori italiani non possono più permettersi un altro anno così.