Per una famiglia di quattro persone è diventato quasi impossibile spendere meno di mille euro per una settimana di ferie a Ferragosto. Sardegna e montagna le mete più care
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La settimana di Ferragosto si conferma anche nel 2025 il periodo più caro dell'anno per fare le vacanze in Italia. Con il 15 agosto che cade di venerdì, da oggi lunedì 11 agosto inizia ufficialmente la settimana più costosa per chi cerca una meta di vacanza nel nostro Paese: secondo le rilevazioni di Altroconsumo e Federconsumatori, superare i mille euro è ormai la norma per una coppia che voglia trascorrere sette giorni di ferie nelle principali località turistiche italiane a cavallo di Ferragosto.
Come calcola Federconsumatori, per una famiglia di quattro persone composta da due adulti e due minori, la spesa per una vacanza di una settimana in una località balneare raggiunge i 6.539 euro, il +2,5% rispetto allo scorso anno.
Ma come si arriva a questa cifra? Il calcolo è spietato: albergo (due camere doppie in mezza pensione per sette notti) 4.152 euro, stabilimento balneare con lettini e ombrellone 551 euro, trasporto andata e ritorno 396 euro, escursioni 582 euro, sport e divertimenti 557 euro, più ristoranti, pub e spese varie. Un aumento del 2,5% rispetto al 2024 che si aggiunge a una escalation iniziata nel 2020: in cinque anni i prezzi degli alloggi sono schizzati del 34%. Quello che cinque anni fa costava mille euro, oggi ne costa 1.340.
La Sardegna si conferma la regione più costosa d'Italia per le vacanze estive: si arriva a superare i 3mila euro per una settimana a San Teodoro, mentre si superano i 2mila euro per 7 notti se si opta per un hotel a Cefalù, in Sicilia. Nelle località sarde più esclusive i prezzi diventano da capogiro: il "letto da spiaggia + divano" della Costa Smeralda ha il costo di 550 euro al giorno, denuncia il Codacons. Ma i veri record di lusso toccano cifre stratosferiche: una settimana di vacanze in Italia può arrivare a costare fino a 300mila euro per le sistemazioni più esclusive del Paese.
Chi pensava di sfuggire al caro-prezzi puntando sulla montagna si sbagliava di grosso. Le vette alpine sono diventate terreno di conquista per portafogli ben forniti: secondo Altroconsumo, in un anno i prezzi sono volati del 16%. Valdisotto, in Valtellina, ha fatto registrare un aumento da paura: +25,1%. Ma il primato spetta a Ortisei, la perla delle Dolomiti che per una settimana chiede in media 1.431 euro. Il fresco della montagna, insomma, è diventato un lusso che scotta parecchio.
Il classico scenario da cartolina - ombrellone, due lettini e il rumore delle onde - ha un costo sempre più salato. In uno stabilimento standard, un weekend sotto l'ombrellone vi alleggerirà di 32-35 euro al giorno. Ma se avete gusti raffinati e puntate alla Versilia, la "tenda imperiale" con 4 lettini, 3 sdraio e un tavolo costa 1.500 euro al giorno. Millecinquecento euro. Per un giorno. Al mare. Di fronte a questi prezzi proibitivi, molti stabilimenti si trovano però a fare i conti con le spiagge vuote e la guerra tra gestori per conquistare i turisti, segno di una crisi che coinvolge tutto il settore turistico. Fortunatamente, per chi vuole comunque godersi il mare senza spendere una fortuna, esistono sempre più app e soluzioni digitali per risparmiare sugli ombrelloni.
Il boom per nutrirsi fuori casa amplifica ulteriormente i costi delle vacanze. Secondo Fipe-Confcommercio, solo per agosto 2025 gli italiani spenderanno 9,3 miliardi di euro in bar e ristoranti durante le ferie. Le cene da sole assorbiranno 4,9 miliardi di euro, mentre i pranzi costeranno 2,4 miliardi. Persino gli aperitivi diventeranno una voce significativa nel budget vacanze, con 600 milioni di euro destinati al bicchiere serale.
L'Emilia-Romagna si conferma l'alleata del portafoglio: qui una settimana di mare costa ancora cifre umane. Rimini, la regina della Riviera, chiede "solo" 1.030 euro per una famiglia, praticamente un sesto di quello che costa la Sardegna.
Anche le città d'arte offrono una via di fuga dal salasso: Napoli, per esempio, con i suoi 724 euro per una coppia, resta un'oasi di convenienza.
Nonostante i tanti e forti rincari, 18 milioni e 100mila italiani partiranno ad agosto spendendo mediamente 975 euro a testa, con oltre il 70% che sceglierà destinazioni italiane, alimentando un giro d'affari da 17,6 miliardi di euro. L'indice di fiducia dei vacanzieri è al livello più alto degli ultimi sei anni, segno che partire resta una priorità assoluta nonostante il salasso economico.
Molte famiglie cercano di aggirare i rincari scegliendo micro-vacanze: invece di una settimana lunga, preferiscono spezzettare le ferie in weekend lunghi distribuiti nell'estate. Meno giorni, stesso relax, conto più leggero. Ma le strategie per contenere i costi non si fermano qui.
Case in affitto di lungo termine rappresentano la scelta del 12% del campione, secondo Confcommercio: optare per appartamenti e case vacanza per periodi estesi permette di spalmare i costi su più giorni e ottenere tariffe più vantaggiose rispetto agli hotel tradizionali.
La solidarietà familiare conquista il 15% degli italiani: soggiornare presso amici e parenti non solo azzera completamente i costi di alloggio, ma trasforma le vacanze in preziose occasioni di ritrovo e condivisione.
Sempre più gettonate le mete alternative: invece di puntare sulla blasonata Costa Smeralda, molti scoprono perle nascoste come Bosa e Sant'Antioco, sempre in Sardegna ma con prezzi decisamente più accessibili e spesso meno affollate.
Il turismo di prossimità sta vivendo un vero boom: scegliere località vicino casa permette di risparmiare sui trasporti, valorizzare il territorio locale e spesso scoprire tesori nascosti a due passi da casa che non si erano mai notati.