Dall'idea di cinque marchi al colosso mondiale dei veicoli commerciali
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Il primo gennaio 1975 nasceva un progetto ambizioso che avrebbe ridefinito il panorama dei veicoli industriali europei. Iveco (Industrial Vehicles Corporation) venne costituita dalla fusione di cinque marchi storici: Fiat Veicoli Industriali (Italia), OM (Italia), Lancia Veicoli Speciali (Italia), Unic (Francia) e Magirus-Deutz (Germania).
L'operazione fu voluta dall'ingegnere bresciano Bruno Beccaria, che divenne il primo amministratore delegato della nuova realtà. La sfida era titanica: integrare una gamma che comprendeva 200 modelli di base e 600 versioni, con veicoli che andavano dalle 2,7 tonnellate di peso totale a oltre 40 tonnellate, più autobus e motori.
Il nome "Iveco" nacque come acronimo di "Industrial Vehicles Corporation", con l'obiettivo di integrare le marche partner in un'unica realtà capace di accelerare il processo di razionalizzazione e automazione dei processi produttivi su base europea.
La scelta per il nuovo marchio cadde sulla lettera iniziale del nome, inserita diagonalmente in un quadrato blu assieme alla parola composta in Gill Sans maiuscolo. Per alcuni anni i marchi delle società convissero con il marchio Iveco. Il marchio subì nel 1977 un primo restyling, forse per la illeggibilità del logotipo nelle forti riduzioni. Nel 1979 fu progettato il logotipo Iveco con caratteri originali e con gli spigoli arrotondati.
Nel 1978 Iveco lanciò il primo prodotto della gamma dei veicoli leggeri a marchio Iveco: il Daily. Il prodotto nell'idea originale voleva essere un piccolo veicolo industriale, con caratteristiche di solidità strutturale e affidabilità che sarebbero diventate il DNA del marchio.
Nel 1980 Iveco costruì il primo motore Diesel turbo per veicoli industriali pesanti. Gli anni Ottanta segnarono anche l'inizio di una strategia di marketing innovativa: Iveco sponsorizzò le Olimpiadi di Mosca nel 1980, la Coppa Davis nel 1982, le spedizioni di Jacques Cousteau nel bacino dell'Amazzonia nel 1983 e il Raid Pigafetta, in cui il camion Iveco-Fiat 75 PC 4x4 compì per primo il periplo del mondo.
Il 1984 rappresentò una svolta storica: Iveco lanciò il TurboStar, veicolo pesante stradale che divenne il best-seller italiano e un importante successo sul mercato europeo, raggiungendo la quota di 50.000 unità vendute in 7 anni.
Nel 1985 Iveco produsse il primo motore Diesel leggero a iniezione diretta, confermando la vocazione all'innovazione tecnologica. Nel 1989 fu prodotto il primo motore Diesel con EGR per la riduzione delle emissioni inquinanti compatibile con i veicoli commerciali, e il nuovo Daily lanciato nello stesso anno ne fu dotato.
Nel 1986 venne costituita la Iveco Ford Truck Ltd., una joint venture paritetica con Ford, alla quale furono affidate la produzione e la vendita dei maggiori veicoli della gamma.
Nel 1990 il gruppo acquistò il 60% di controllo della società industriale spagnola ENASA, che possedeva il costruttore di veicoli industriali Pegaso. Nel 1991 fu acquisita la società inglese Seddon Atkinson, che portò la sua lunga tradizione di veicoli speciali per le industrie delle costruzioni e della raccolta rifiuti.
L'espansione globale continuò: nel 1991 fu inaugurata la prima linea di assemblaggio TurboDaily presso la Nanjing Motor Corporation in Cina, mentre nel 1992 Iveco rilevò il principale costruttore di veicoli industriali in Australia per formare Ital, originariamente chiamata International Trucks Australia.
Negli anni '90 la gamma EuroCargo, EuroTech, EuroTrakker ed EuroStar rappresentò un completo rinnovamento della gamma. EuroCargo ed EuroTech furono nominati "Truck of the Year" rispettivamente nel 1992 e 1993, e per la prima volta questo riconoscimento fu assegnato allo stesso produttore per due anni consecutivi.
Nel 1996 le attività antincendio in Germania furono strutturate nella società Iveco Magirus Brandschutztechnik GmbH. Lo stabilimento italiano di Foggia tagliò il traguardo dei 2,5 milioni di motori prodotti in 20 anni, e nel 1999 la produzione dei propulsori Diesel raggiunse il suo massimo storico: 405.000 unità.
Nel 1998 venne lanciato il Cursor 8, seguito l'anno successivo dal Cursor 10, il primo motore Diesel con turbina a geometria variabile e il primo motore Diesel common-rail per veicoli industriali pesanti. Si celebrò anche la ricorrenza del 125º anno di attività dalla presentazione della prima scala Magirus e la consegna della 5.000ª autoscala Magirus prodotta dal secondo dopoguerra.
Nel 2003 Irisbus, nata come joint-venture con Renault, fu totalmente acquisita da Iveco. Nel 2004 nacque il marchio Iveco Motors che riunì le attività motoristiche e l'anno successivo venne incorporato nella neo-costituita Fiat Powertrain Technologies.
Iveco ha saputo costruire la propria immagine attraverso partnership sportive di prestigio. Nel 2006 Iveco fu sponsor delle Olimpiadi di Torino con una flotta di oltre 1.200 autobus Iveco Irisbus. L'anno successivo Iveco divenne sponsor degli All Blacks, la squadra neozelandese di Rugby.
Nel 2009 Iveco iniziò la sponsorizzazione del Moto GP come Trucks and Commercial Vehicle Supplier, che si affiancò a quella storica della Scuderia Ferrari a cui Iveco fornisce i veicoli che trasportano le monoposto in tutte le gare del Campionato Mondiale di Formula 1.
Il 1º gennaio 2011 nacque Fiat Industrial che comprese le società CNH, Iveco e FPT Industrial. Il 15 gennaio 2012 Iveco vinse la 33ª edizione del Rally Dakar con il team Petronas De Rooy e con l'olandese Gerard De Rooy, alla guida di un Iveco Powerstar.
Il 1 gennaio 2022 la società fu scorporata da CNH Industrial diventando sussidiaria di Iveco Group N.V., una holding costituita ad Amsterdam, Paesi Bassi, e quotata in Borsa Italiana.
Il 30 luglio 2025 segna una data storica per Iveco: Tata Motors ha annunciato l'acquisizione di Iveco Group per 3,8 miliardi di euro. L'acquirente è un colosso automobilistico indiano fondato nel 1945, parte del Gruppo Tata, uno dei conglomerati industriali più antichi e prestigiosi dell'India, nato nel 1868. Tata Motors è diventata famosa a livello mondiale per l'acquisizione di marchi britannici iconici come Jaguar Land Rover nel 2008, trasformandosi da produttore locale a player globale dell'automotive.
L'operazione con Iveco rappresenta la seconda acquisizione più grande del Gruppo Tata dopo Corus (12,9 miliardi di dollari nel 2007) e conferma la strategia di espansione internazionale iniziata oltre un decennio fa.
La produzione mondiale della società ammonta a circa 150.000 veicoli commerciali con un fatturato di circa 10 miliardi di euro. I suoi impianti di produzione si trovano in Europa, Cina, Russia, Australia e America Latina e ha circa 5.000 punti vendita e assistenza in oltre 160 paesi. Iveco ha 27 impianti di produzione e 6 centri di ricerca situati in 16 paesi, confermando la vocazione internazionale nata 50 anni fa dalla fusione di marchi europei.
Nel 2025 Iveco celebra i 50 anni di vita con una grande celebrazione dal 12 al 15 giugno 2025 presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, dove non solo renderà omaggio al passato del marchio, ma svelerà i suoi programmi per il futuro sotto la guida di Tata Motors. Da quella fusione del 1975 tra cinque marchi europei, Iveco è riuscita a creare un'identità unica che ha saputo innovare costantemente il settore dei trasporti, anticipando spesso i tempi e diventando protagonista della mobilità commerciale europea e mondiale. Una storia che continua, ora con un partner globale, con lo sguardo rivolto alle sfide della sostenibilità e della digitalizzazione.