Dazi, l'impatto sull'export italiano
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L'influenza sulle esportazioni potrebbe raggiungere i 7,5 miliardi di euro. Un livello inferiore rispetto ai quasi 10 miliardi stimati inizialmente
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L'impatto dei nuovi dazi al 15% concordati tra Stati Uniti e Unione europea sulle esportazioni italiane potrebbe raggiungere i 7,5 miliardi di euro. Un livello inferiore rispetto ai quasi 10 miliardi stimati inizialmente, grazie all'esenzione totale o parziale di alcuni settori chiave, come il farmaceutico, le specialità chimiche e parte dei beni ad alta tecnologia, saranno soggetti a esenzioni totali o parziali.
Sono le proiezioni del Centro studi di Unimpresa che, a fronte di un export complessivo verso gli Usa pari a circa 66-70 miliardi di euro nel 2024, calcola l'esposizione effettiva delle imprese italiane ai dazi a una base tra 45 e 50 miliardi di euro. Di conseguenza, il costo diretto stimato per le aziende potrebbe attestarsi in un intervallo compreso tra 6,7 e 7,5 miliardi di euro rispetto ai 9,9 e i 10,5 miliardi ipotizzati in precedenza. L'impatto risulterà inoltre distribuito in modo disomogeneo, con una maggiore pressione sui settori a bassa elasticità di prezzo e una tenuta maggiore per il Made in Italy di fascia alta.
I settori più esposti sono meccanica, chimico-farmaceutico, moda, agroalimentare, trasporti (11%) e beni di lusso (9%). Ecco i dettagli:
Meccanica: l'export verso gli Usa è pari a una quota del 27% per un valore di 18 miliardi euro. Il dazio teorico è stimato in 2,7 miliardi.
Chimico-farmaceutica: la quota di export verso gli Usa è pari al 20% per un valore di 13 miliardi di euro. Il dazio teorico 2 miliardi.
Moda: quota dell'export verso gli Usa al 17% per un valore di 11 miliardi di euro. Dazio teorico 1,65 miliardi
Agroalimentare: quota di export verso gli Usa al 12% pari a un valore di 8 miliardi. Dazio teorico 1,2 miliardi.
Trasporti: quota di export verso gli Usa all'11% per un valore di 7 miliardi. Dazio teorico 1,05 miliardi.
Occhialeria - gioielli - arredamento: quota export verso gli Usa del 9% per un valore di 6 miliardi di euro. Dazio teorico pari a 0,9 miliardi.
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