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Dopo il fallimento del 2018, il brand veronese storico dei dolci natalizi passa alla multinazionale Valeo Foods tramite Balconi
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Il pandoro Melegatti, simbolo del Natale italiano e orgoglio di Verona, cambia bandiera. Il marchio storico nato nel 1894 è stato acquisito dalla multinazionale irlandese Valeo Foods attraverso Balconi, l'azienda dolciaria lombarda già parte del gruppo irlandese. Un'operazione che segna l'ennesimo passaggio di un'eccellenza italiana sotto controllo straniero, dopo una storia recente segnata da crisi e rilanci.
Valeo Foods non è un nome nuovo nel panorama delle acquisizioni alimentari. Il gruppo irlandese ha costruito il proprio impero raccogliendo oltre 90 marchi in tutta Europa, con un fatturato che supera gli 1,8 miliardi di euro e circa 6mila dipendenti distribuiti in sette stabilimenti europei e uno in Canada.
Nel portfolio dell'azienda guidata da Bain Capital spiccano nomi noti ai consumatori italiani: Balconi (famosa per le merendine), Pedro, Mila, Lina, ma anche brand internazionali come Horalky, Rowse Honey, Bernard, Barratt's, Fox's e Kettle Chips. L'appetito di Valeo Foods per il mercato italiano non si ferma qui: lo scorso anno aveva già messo le mani su Dal Colle, altro storico produttore di dolci.
La storia recente di Melegatti è emblematica delle difficoltà che stanno attraversando molte aziende storiche italiane. Il brand veronese, che alla fine dell'Ottocento aveva addirittura brevettato il pandoro, nel maggio 2018 era finito in tribunale con una dichiarazione di fallimento a causa degli enormi debiti accumulati.
Il salvataggio era arrivato dalla famiglia veneta Spezzapria, con l'industriale vicentino Roberto Spezzapria che aveva rilevato l'azienda attraverso una società di Vicenza. Spezzapria, attivo principalmente nella lavorazione dei metalli, aveva tentato di rilanciare il marchio mantenendolo in territorio veneto.
Ora, dopo appena quattro anni dal salvataggio, Melegatti cambia nuovamente proprietario, questa volta finendo nelle mani di un colosso multinazionale. L'operazione è stata strutturata tramite la vendita a Balconi, l'azienda dolciaria lombarda già controllata da Valeo Foods, evitando così un'acquisizione diretta da parte del gruppo irlandese
Secondo le comunicazioni ufficiali, le attività produttive dovrebbero rimanere negli stabilimenti di San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo, entrambi in provincia di Verona. Una rassicurazione che, tuttavia, suona familiare a chi ha seguito analoghe operazioni nel settore alimentare italiano.
La promessa di mantenere la produzione in loco è spesso il primo messaggio che le multinazionali inviano per tranquillizzare stakeholder e istituzioni locali. Da capire se, una volta completata l'integrazione aziendale, le strategie promesse verranno confermate.
L'acquisizione di Melegatti da parte di Valeo Foods non è un caso isolato, ma l'ennesimo capitolo di un processo che sta svuotando l'Italia dei suoi marchi storici. Dal settore dolciario a quello della moda, dall'automotive all'alimentare, le eccellenze italiane continuano a finire nelle mani di fondi di investimento e multinazionali straniere.
Il fenomeno solleva interrogativi non solo economici, ma anche culturali: cosa resta dell'identità italiana quando i simboli più riconoscibili del made in Italy passano sotto controllo estero? E quanto può durare la promessa di mantenere inalterata la qualità e la tradizione di prodotti così legati al territorio?
Dietro Valeo Foods si muove Bain Capital, uno dei fondi di private equity più influenti al mondo, con un patrimonio gestito di oltre 160 miliardi di dollari. La strategia è consolidata: acquisire marchi con forte riconoscimento del consumatore, ottimizzare i processi produttivi e massimizzare i ritorni economici.
Per Bain Capital, Melegatti rappresenta l'accesso privilegiato a un mercato, quello italiano, che durante le festività natalizie muove centinaia di milioni di euro. Il controllo del brand permette inoltre di sfruttare i canali distributivi già consolidati e di espandere potenzialmente la presenza del pandoro Melegatti in mercati internazionali.
Con l'acquisizione di Melegatti, il panorama del dolce natalizio italiano perde un altro pezzo di autonomia. Resta da vedere se i consumatori continueranno a riconoscere nel pandoro del brand veronese gli stessi valori di tradizione e qualità che lo hanno reso famoso, o se gradualmente percepirà il cambio di proprietà attraverso modifiche nei processi produttivi o nella comunicazione.
L'operazione segna comunque un momento di svolta per il settore dolciario italiano, sempre più caratterizzato dalla presenza di grandi gruppi internazionali capaci di investire risorse significative in marketing e distribuzione, ma spesso meno legati alle radici territoriali e alle tradizioni locali che hanno reso unici questi prodotti.