Speciale L'elezione di Papa Leone XIV
cos'è e come funziona

In cima all’agenda di Leone XIV: la riforma della Curia Romana, cuore della monarchia più antica del mondo

Il nuovo Papa dovrà nominare i nuovi vertici di tutti i principali centri di potere della Santa Sede, pareggiare i bilanci e dare la sua impronta alla complessa macchina politica vaticana

09 Mag 2025 - 02:20
 © Istockphoto

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Il papato è una realtà unica al mondo: al tempo stesso autorità spirituale universale per un miliardo e 400 milioni di cattolici e potere temporale sovrano su uno Stato indipendente, la Città del Vaticano. Il Pontefice regna come monarca assoluto, concentrando in sé i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Ma non governa da solo: si avvale della Curia Romana, l'apparato centrale che amministra la Chiesa e assicura il funzionamento del piccolo Stato. Erede diretta della tradizione apostolica, il papato è oggi riconosciuto come la monarchia più antica del mondo ancora in vita, con una continuità ininterrotta che affonda le radici nel I secolo dopo Cristo.

Il nuovo Papa Leone XIV si troverà da subito a dover nominare i nuovi vertici di tutti i principali centri di potere della Santa Sede, a pareggiare i bilanci per adesso in rosso per 70 milioni di euro e a dare la sua impronta alla complessa macchina politica che accompagna il potere spirituale.

Le prime intenzioni

 Nel suo primo discorso pronunciato dalla Loggia delle Benedizioni subito dopo l'Habemus Papam, Papa Leone XIV ha indicato chiaramente la rotta del suo pontificato, invocando "una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, la carità, sempre di essere vicina specialmente a coloro che soffrono".

Parole che sembrano dare corpo all’idea, già in discussione tra i cardinali, di istituire un consiglio episcopale permanente che affianchi il Pontefice nelle decisioni strategiche, una sorta di "consiglio dei ministri" della Chiesa, rappresentativo della sua varietà mondiale. "Preghiamo per questa nuova missione per tutta la Chiesa e per la pace nel mondo – ha aggiunto il Papa – e chiediamo questa grazia speciale a Maria, nostra madre". Una dichiarazione d’intenti che suona come una risposta concreta alla domanda, condivisa da molte sensibilità ecclesiali, di una maggiore collegialità e partecipazione, nel solco della riforma sinodale avviata da Papa Francesco.

Una monarchia con elementi democratici

 Nonostante l’impostazione monarchica, il sistema presenta anche elementi di collegialità e partecipazione. Il più significativo è il Conclave, l’assemblea dei 133 cardinali che sta lavorando per eleggere il Papa numero 267. È un momento di deliberazione collettiva che, pur con regole rigidissime e in latino, introduce un elemento di rappresentanza nella scelta del sovrano spirituale.

Cos’è la Curia Romana

 La Curia Romana è il cuore amministrativo e operativo del papato. Dopo la riforma voluta da Papa Francesco nel 2022 (Praedicate Evangelium), è stata riorganizzata per essere più funzionale alla missione evangelica, semplificando le strutture e creando grandi "ministeri" tematici detti dicasteri.

I dicasteri: i “ministeri” del Papa

 I dicasteri della Curia sono organi con competenze specifiche, assimilabili ai ministeri di uno Stato. Ecco quali sono:

  • Dicastero per l’Evangelizzazione (assimilabile ai ministeri della Cultura, del Turismo e della Cooperazione internazionale): presieduto direttamente dal Papa, coordina la missione della Chiesa e la diffusione del Vangelo, con una sezione dedicata alla prima evangelizzazione e una alle nuove Chiese particolari.
  • Dicastero per la Dottrina della Fede (assimilabile ai ministeri della Giustizia e dell’Istruzione): promuove e tutela la dottrina della fede e la morale cattolica, vigilando su eresie, abusi e fenomeni spirituali straordinari.
  • Dicastero per il Servizio della Carità (Elemosineria Apostolica, assimilabile al ministero del Welfare e della Protezione Civile): distribuisce aiuti ai poveri e coordina gli interventi caritativi a nome del Papa.
  • Dicastero per le Chiese Orientali (assimilabile al ministero degli Affari Regionali e della Coesione): si occupa delle Chiese cattoliche orientali, garantendone la crescita e il rispetto delle tradizioni liturgiche e giuridiche.
  • Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (assimilabile al ministero della Cultura e dei Beni Culturali – settore religioso): regola la liturgia e l’amministrazione dei sacramenti.
  • Dicastero delle Cause dei Santi (assimilabile a una sorta di ministero della Cultura e della Memoria storica): coordina i processi di beatificazione e canonizzazione.
  • Dicastero per i Vescovi (assimilabile al ministero dell’Interno – direzione affari religiosi): si occupa della selezione e nomina dei vescovi nelle diocesi latine e dei rapporti con le conferenze episcopali.
  • Dicastero per il Clero (assimilabile al ministero della Pubblica Amministrazione): cura la formazione, il sostegno e la disciplina dei sacerdoti e dei diaconi diocesani.
  • Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (assimilabile al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali): segue gli ordini religiosi, i voti, le comunità religiose e le nuove forme di consacrazione.
  • Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (assimilabile ai ministeri per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Gioventù): promuove il ruolo dei laici, la pastorale familiare e la tutela della vita umana dal concepimento alla morte naturale.
  • Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani (assimilabile al ministero degli Esteri – settore relazioni multilaterali): promuove il dialogo ecumenico e le relazioni con le altre confessioni cristiane.
  • Dicastero per il Dialogo Interreligioso (assimilabile al ministero degli Esteri – settore relazioni religiose internazionali): cura i rapporti con le religioni non cristiane e promuove il dialogo e la comprensione reciproca.
  • Dicastero per la Cultura e l’Educazione (assimilabile ai ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Cultura): coordina le istituzioni educative e culturali cattoliche, promuove il dialogo tra fede e scienza.
  • Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (assimilabile ai ministeri del Lavoro, della Salute, dell’Ambiente e della Cooperazione): si occupa delle questioni sociali, ecologiche, sanitarie, migratorie e dei diritti umani.
  • Dicastero per i Testi Legislativi (assimilabile all’Ufficio Legislativo della Presidenza del Consiglio e al ministero della Giustizia): interpreta le leggi canoniche e assiste la redazione e l'applicazione normativa.
  • Dicastero per la Comunicazione (assimilabile al ministero delle Comunicazioni e dell’Informazione): gestisce i media vaticani, la strategia comunicativa della Santa Sede e la diffusione dei contenuti ufficiali.
     

La Segreteria di Stato, il centro del potere vaticano - L’organo più importante della Curia Romana, direttamente alle dipendenze del Papa è la Segreteria di Stato. Non è un dicastero, ma un’entità autonoma che coordina l’intera attività della Santa Sede. Si articola in due sezioni: quella per gli Affari Generali (assimilabile alla Presidenza del Consiglio), che sovrintende alla vita interna della Curia e alla comunicazione papale; e quella per i Rapporti con gli Stati (assimilabile al ministero degli Esteri), che cura la diplomazia vaticana, i concordati e i rapporti internazionali. È il centro nevralgico dell’azione politica e istituzionale del pontificato.

La giustizia vaticana

 Oltre alla parte amministrativa, la Curia comprende tre tribunali principali:

  • Penitenzieria Apostolica (assimilabile alla Corte di Cassazione – ambito spirituale): tratta casi di foro interno e concessione di indulgenze.
  • Segnatura Apostolica (assimilabile alla Corte Suprema): è il massimo tribunale della Santa Sede.
  • Rota Romana (assimilabile alla Corte d’Appello): specializzata in cause matrimoniali e ricorsi canonici.

Lo Stato Vaticano e il Governatorato

 Oltre alla dimensione ecclesiale, il Papa è capo di Stato della Città del Vaticano, uno dei più piccoli al mondo. La gestione civile è affidata al Governatorato (assimilabile al ministero dell’Interno e delle Infrastrutture), che cura sicurezza, servizi, logistica e anche la gestione dei Musei Vaticani.

Accademie, uffici e organi consultivi

 Oltre ai dicasteri e ai tribunali, la Curia Romana comprende una serie di altri enti e istituzioni che svolgono funzioni strategiche, culturali, economiche e consultive. Tra questi figurano le Accademie Pontificie, come l’Accademia per la Vita e l’Accademia delle Scienze, che promuovono il dialogo tra fede, scienza ed etica. Ci sono poi uffici tecnici come l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice o l’Ufficio del Personale, e organi economici come il Consiglio per l’Economia, che vigila sull’attività amministrativa della Santa Sede, e l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), che gestisce beni immobili e investimenti.

Vi sono infine commissioni e consigli pontifici di natura consultiva o temporanea, come la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, incaricata di assistere il Papa nei casi di abuso.

Una sovranità antica con voce globale

 Il Vaticano è molto più di un centro religioso. È anche una potenza diplomatica riconosciuta da oltre 180 Paesi, con ambasciatori, missioni e un'influenza morale fuori misura rispetto alla sua estensione fisica. In un mondo secolarizzato, il Papa continua a essere una figura centrale nel dibattito globale, capace di parlare a credenti e non credenti con la forza di una tradizione millenaria.

Conti in rosso e sfide economiche

 Tra le priorità del prossimo Pontefice ci sarà anche quella di risanare i conti della Santa Sede, che da anni affronta difficoltà economiche strutturali. Le ultime relazioni del Dicastero per l’Economia evidenziano bilanci in rosso, aggravati dalla pandemia, dalla contrazione delle donazioni (l’Obolo di San Pietro è in calo da oltre un decennio) e da investimenti controversi. Il patrimonio immobiliare, sebbene ampio, non è più sufficiente a garantire entrate sicure, mentre la spesa ordinaria – stipendi, mantenimento delle strutture e sostegno alle diocesi povere – resta elevata.

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