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Triennale Teatro dell'Arte, Philippe Quesne apre la nuova stagione con "La Mélancolie des dragons"

Dal 5 ottobre al via con un programma composto da grandi maestri del teatro contemporaneo accanto a interessanti protagonisti della ricerca italiana e internazionale

Triennale Teatro dell'Arte, Philippe Quesne apre la nuova stagione con
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Riparte la programmazione di Triennale Teatro dell'Arte a Milano.

A inaugurare la stagione 2018/2019, venerdì 5 e sabato 6 ottobre sarà lo spettacolo "La Mélancolie des dragons" di Philippe Quesne, uno dei più importanti artisti del teatro contemporaneo francese, protagonista già a Milano all'interno della prima edizione del festival FOG con il suo "L'Effet de Serge". Con uno spettacolo delicato, ironico e a tratti commovente, Quesne immerge i suoi perfomer (la compagnia battezzata significativamente Vivarium Studio) in un ambiente in costante evoluzione per osservarli con lo sguardo dell'entomologo, come una sorta di ricerca scientifica. Il personalissimo approccio dell'artista mette costantemente in difficoltà lo spettatore, sottolineando le nostre preoccupazioni riguardo l'organizzazione sociale e la nostra capacità di essere davvero umani.

Il lavoro di Quesne si ispira ai principi del gioco del domino, e l'ultima scena di un lavoro dà vita alla prima del successivo, generando un loop che impone di riflettere sui meccanismi dello spettacolo. "La Mélancolie des dragons" prende infatti avvio dall'ultima scena di "L'Effet de Serge", che rappresenta e ne anticipa in un certo senso la storia. Eccoci catapultati in mezzo a un paesaggio innevato, dove un gruppo di metallari un po' strampalato viaggia a bordo di un'auto, che improvvisamente si ferma. Nel mezzo del mondo ovattato che li circonda, i draghi e i cani (ispirati alla celebre Melancholia, incisione di Albrecht Dürer del 1514) incontrano la loro “Biancaneve” e decidono di creare per lei un parco divertimenti all'insegna del minimalismo…

La stagione 2018/2019 di Triennale Teatro dell'Arte renderà omaggio ad alcuni dei grandi maestri del teatro contemporaneo: Eugenio Barba, tra le personalità più importanti della scena internazionale, protagonista insieme a Julia Varley e Lorenzo Gleijeses di "Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa"; Romeo Castellucci, da più di trent'anni punto di riferimento del teatro mondiale, che in "Schwanengesang D744" propone una nuova tappa del suo lavoro sul linguaggio musicale; Antonio Latella, direttore per il quadriennio 2017-2020 del Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia, che, con la sua compagnia stabilemobile, presenterà il suo nuovo lavoro "Aminta" a partire dall'opera di Torquato Tasso.

Accanto ai grandi maestri, la stagione riunirà alcuni dei protagonisti interessanti della ricerca italiana e internazionale. Da segnalare l'attesissimo debutto milanese del nuovo progetto "Quasi niente" firmato dal duo Deflorian/Tagliarini, i cui precedenti lavori sono stati acclamati in tutta Europa, il ritorno del sorprendente "Nettles" degli svizzeri Trickster-p, vincitori del premio svizzero per il teatro. Doppia presenza per una delle compagnie più originali e innovative del panorama europeo, il duo belga Berlin, che arriverà in Triennale, grazie alla collaborazione con Zona k, prima con "Perhaps all the dragons" e subito dopo con la declinazione dello stesso spettacolo per soli adolescenti "Remember the dragons" (in prima italiana).

Ma Triennale Teatro dell'Arte si conferma anche come luogo della danza contemporanea: ne sono una dimostrazione la presenza di Saburo Teshigawara/KARAS, il più importante coreografo giapponese vivente, che presenta in esclusiva italiana "She"; CollettivO CineticO, compagnia vincitrice del Premio Ubu 2017 per il miglior spettacolo di danza, con "Benvenuto Umano", in collaborazione con e presso il Teatro Franco Parenti; Cristiana Morganti, storica danzatrice di Pina Bausch, con la conferenza-spettacolo "Moving with Pina", ma anche l'inusuale esplorazione del linguaggio coreografico compiuta in "L'ombra della sera" da Alessandro Serra, che riproporrà a grande richiesta in stagione anche il suo "Macbettu", vincitore nel 2017 dei due principali riconoscimenti del teatro italiano, Premio Ubu e Premio ANCT/Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. 

La conclusione della stagione darà avvio alla seconda edizione del festival FOG Triennale Milano Performing Arts, da marzo a giugno 2019, con produzioni e ospitalità che gireranno attorno al tema della XXII Esposizione Internazionale (1° marzo – 1° settembre 2019), intitolata "Broken Nature: Design Takes on Human Survival". Tra i primi protagonisti annunciati, la prima assoluta del nuovo lavoro del genio Jan Fabre, "Night Writer" e il ritorno dei catalani Agrupación Señor Serrano con "Kingdom".