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"La maternità è stata un momento importantissimo di crescita personale"

Da sempre appassionata al mondo della formazione e della comunicazione, Laura Piccolo, Responsabile Divisione Grandi Clienti di Openjobmetis, si racconta a Tgcom24

Dal mondo universitario alla consulenza aziendale in ambito Risorse Umane; ecco come Laura PiccoloResponsabile Divisione Grandi Clienti di Openjobmetis, è diventata una top manager.

Laura Piccolo - Responsabile Divisione Grandi Clienti di Openjobmetis

Ciao Laura, in smart working anche tu immagino.

Sì, è così. Una novità per me, la nostra azienda non aveva ancora sperimentato questa modalità di lavoro, peraltro molto comoda ma, pur con tutti i benefici che il lavorare da casa può portare, si tratta comunque di una situazione forzata. D’altra parte, Milano è una città in trincea e, anche se abito in una zona molto verde e quindi piuttosto piacevole, mi mancano un po’ i ritmi milanesi. Mi mancano la mia oretta in auto per recarmi in ufficio - la mia “pausa” di solitudine -, la relazione con i colleghi e la chiacchiera e il confronto davanti a una tazza di caffè.

 

La tecnologia però è stata di aiuto nel vostro business.

Openjob Metis è una agenzia per il lavoro presente sul mercato Italiano da quasi vent’anni, ed opera nella somministrazione, ricerca, ricollocazione e formazione del personale. In questa emergenza stiamo lavorando molto a supporto del difficile momento per i nostri clienti e anche bene, aggiungerei.

 

Veniamo a te: mi racconti un po’ chi sei e cosa sognavi quando eri piccola, per esempio?

Mi è sempre piaciuto operare in ambito educativo e stare con i bambini e gli adolescenti. Quando ho terminato il liceo non ho avuto dubbi e mi sono iscritta alla facoltà di psicologia sociale e dello sviluppo. Al termine dei cinque anni, mi sono laureata con una tesi sperimentale in psicologia della comunicazione: ho cercato di dare significato ai disegni dei bambini che, attraverso questa forma d’arte, comunicano le loro emozioni.

 

Dalla voglia di operare in ambito educativo alla ricerca e selezione del personale. Come è andata?

E’ stato del tutto casuale. Dovevo fare un tirocinio obbligatorio di circa sei mesi e nell’agenzia di una storica azienda di lavoro temporaneo cercavano stagisti. Non ero particolarmente interessata all’argomento, ma l’agenzia era vicino a casa mia: molto comoda e tutto sommato piacevole. Credevo che la mia strada fosse in ambito accademico dove pensavo avrei fatto attività di ricerca, ma mi sbagliavo: di fatto, quella non era la mia vocazione e nei sei mesi trascorsi in agenzia, scoprii che la vita di filiale non solo non mi dispiaceva, ma era entusiasmante. Mi occupavo di tutto e principalmente di fare selezione del personale: dovevo quindi condurre molti colloqui e questo si sposava perfettamente con quello che avevo studiato. Inoltre, ammetto di avere bisogno di concretezza e, anche se adesso sono meno operativa, mi serve mantenere sempre il filo diretto con il contesto nel quale opero.

 

Da lì è stata una crescita continua, mi pare.

Mi sono trovata nel momento giusto al posto giusto, diciamo. Dopo qualche tempo di lavoro in agenzia, una mia collega decise di accettare l’offerta di lavoro per un’altra azienda, Openjob appunto. Cercavano una ulteriore persona da affiancarle e quindi lei mi propose di seguirla. Feci il colloquio nella sede di Gallarate, dove tutt’ora si trova, in un sabato dove ad aprirmi la porta fu lo stesso Amministratore Delegato. Mi mostrò gli uffici e mi illustrò il progetto: fu un colpo di fulmine, mi sembrò di aver trovato il paradiso. Da lì iniziai e il percorso di carriera è stato il risultato di impegno costante, dedizione, preparazione e attitudine personale. Nel mio ruolo attuale, che è in ambito commerciale e che inizialmente non conoscevo, oltre a quella di vendita ho in realtà anche una ricca attività di consulenza molto appagante.

 

Lavoro e maternità: difficile?

Non ci crederai, ma il mio scatto di carriera più importante l’ho fatto proprio mentre ero in maternità. Per me la nascita di mia figlia Chiara, che adesso ha dieci anni, è stata fondamentale per arricchire il mio lavoro perché si è trattato di un momento di crescita personale importantissimo, che mi ha consentito di arricchire il mio lavoro, essere più organizzata e più efficace. Naturalmente, per cercare di gestire tutto al meglio, anche se i sensi di colpa non sono mancati, ho messo in piedi un bel giro di baby sitter e poi ho potuto contare sull’appoggio della mia famiglia papà in particolare che all’epoca era in già in pensione e che mi diede una mano formidabile.

 

Carriera e matrimonio: cosa mi dici?

Per quello che mi riguarda, mio marito è ed è sempre stato un punto di riferimento importante. Ci conosciamo praticamente da sempre, sin da quando eravamo ragazzi, siamo cresciuti insieme anche se abbiamo fatto percorsi diversi: lui, laureato in filosofia, lavora come Product Manager in una azienda multinazionale. Condividiamo molte cose: ci piace stare all’aria aperta, viaggiare, leggere (mi piacciono i gialli e adoro Camilleri!), frequentare gli amici, che poi sono ovviamente gli stessi. Inoltre, mio marito ha il ruolo fondamentale di tenermi ancorata alla realtà e a tenere i piedi per terra, cosa di cui sento di avere bisogno.

 

Tempo libero ne hai?

Tutto quello che posso lo dedico a mia figlia e alla mia famiglia, ma mi ricavo qualche piccolo spazio. Per esempio, la mia sveglia è alle sei del mattino perché – quando non siamo in quarantena! – vado a fare una bella camminata con le amiche prima di iniziare la giornata: una buona carica di energia e una preziosa scorta di endorfine. Ammetto però che poi alla sera crollo: mi addormento appena appoggio la testa sul cuscino. Una cosa curiosa: ho da poco iniziato un corso di Jumple che trovo divertentissimo, non vedo l’ora di ricominciare.

 

Come ti definiresti?

Sono una persona molto energica e con un fortissimo senso del dovere, ma ammetto che mi piace la buona cucina e sono golosissima di dolci per cui sono perennemente in dieta e lotto con la bilancia. Ma la cosa più importante di me è che mi piace fare quello che faccio e non ho mai cercato scorciatoie, cosa della quale vado estremamente fiera: ecco perché non temo nessun tipo di confronto e posso guardare tutti dritto negli occhi.

 

Un suggerimento alle donne che vorrebbero fare un percorso di carriera?

Bisogna fare qualcosa per cui ci venga riconosciuta la capacità di farlo, perché lo si è guadagnato sul campo: se si fa bene il proprio lavoro, il lavoro paga.

 

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