Vacanze: il Coronavirus “pesa” sui viaggi degli italiani
Quasi due milioni di connazionali hanno annullato i loro programmi, anche se la meta è lontana dalla Cina, o persino in Italia
L’epidemia di Coronavirus “pesa” anche nelle valigie degli italiani. Sono 1.830.000 i nostri connazionali che, spaventati dall’ipotesi di pandemia o dal rischio di essere contagiati dal CoVid-19 hanno annullato i viaggi che avevano in programma nei prossimi tre mesi, anche se la destinazione non era la Cina. e non era prevista un'uscita dai confini nazionali.
Come emerge da un’indagine dall’indagine effettuata da mUp Research e Norstat per Facile.it e svolta nel mese di febbraio, l’ipotesi di pandemia ha spaventato molti viaggiatori del Belpaese, convincendoli a cambiare i loro programmi indipendentemente dalla destinazione prescelta per la vacanza. Lo dimostra il fatto che, all’esplicita domanda: “Ha scelto di annullare il viaggio che aveva in programma per via del Coronavirus?” fra chi ha risposto affermativamente, ben il 62,9% avrebbe dovuto viaggiare all’interno dei confini nazionali. Nel 19,7% dei casi la destinazione era comunque un paese asiatico e nel 2,2% una nazione africana e nel 15,1% una europea.
Se a livello nazionale la percentuale di chi ha scelto di annullare il viaggio è stata pari al 6,8%, analizzando i dati su base territoriale si scopre come il fenomeno sia molto inferiore al Nord Ovest (3,4%) e notevolmente superiore al Sud e nelle Isole, area in cui la percentuale di viaggiatori che ha deciso di rimanere a casa sale fino al 10,8%.
Un po’ meno drastici sono stati i 2.530.000 italiani che non hanno rinunciato a partire, ma hanno semplicemente scelto di cambiare destinazione. Fra loro il 26,7% aveva in programma un viaggio all’estero e, nello specifico, ancora una volta la maggior parte (14,4%) sarebbe dovuto andare in Asia, il 5,1% in Africa e il 11,6% in Europa. A modificare i loro piani di viaggio sono stati soprattutto i viaggiatori con età compresa fra i 25 ed i 34 anni e, a seguire, quelli fra i 18 ed i 24 anni.
Hanno agito con estrema prudenza e razionalità quei viaggiatori (il 6,8% del campione intervistato) che, per tutelare se stessi ed il proprio viaggio, invece di lasciare le valigie nell’armadio hanno scelto di sottoscrivere un’assicurazione viaggio o sanitaria, prima non prevista.A farlo sono stati soprattutto i residenti nel Meridione (9,7%) e nel Centro Italia (8,5%) e i viaggiatori con età compresa fra i 25 ed i 34 anni. Piccola curiosità, fra chi ha scelto di sottoscrivere questo genere di copertura ancora una volta la meta più frequente era l’Italia (7,8% vs 5,9%).
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