L'Aquila, professore diventa di ruolo dopo 40 anni di precariato
Per legge, nella scuola che gli è stata assegnata dovrà essere affiancato da un tutor
La telefonata tanto attesa è arrivata.
Dopo 40 anni. "Lei deve entrare in ruolo", gli ha fatto sapere il Provveditorato agli Studi dell'Acquila. E' la storia di Giuseppe Grossi, archeologo e studioso di lungo corso, che a 66 anni aveva quasi rinunciato a quella cattedra tanto inseguita. A novembre sarebbe dovuto andare in pensione. Piani per ora rimandati al 2018, al termine dell'anno scolastico.
L'incarico - "Gli ultimi tempi mi ero rassegnato, pensavo di morire da precario, anche perchè dovevo andare in pensione il primo novembre", ha affermato Grossi. Questa chiamata ha cambiato la sua vita. Totalmente. La scuola che gli è stata assegnata è, infatti, a 130 chilometri dalla sua casa in provincia dell'Aquila. Altro dettaglio paradossale: per legge, il "neo-assunto" dovrà essere affiancato in cattedra da un tutor, nonostante le sue oltre 170 pubblicazioni, i 40 volumi alle spalle e una serie infinita di incarichi ricoperti. Ma lui è felice, finalmente ha coronato il suo sogno: "Quando entro in una classe e vedo i miei alunni io rivivo", ha affermato.