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Iva, Tria conferma l'aumento "in attesa di alternative" | Muro di Salvini: "Non accadrà, è l'impegno della Lega"

Il ministro in audizione sul Def conferma anche la flat tax nella Manovra. Stop di Di Maio: "Con noi al governo non ci sarà nessun aumento". Fonti M5s: "Se Tria vuole alzare lʼIva, passi al Pd"

Iva, Tria conferma l'aumento
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L'aumento dell'Iva e delle accise è confermato "in attesa di definire nei prossimi mesi misure alternative" per disinnescarlo.

A dirlo è il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, durante l'audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Immediato lo stop dei due vicepremier. Luigi Di Maio: "Con questo governo non ci sarà nessun aumento, sia chiaro". Salvini: "L'Iva non aumenterà, punto. Questo è l'impegno della Lega".

"Siamo al governo per abbassare le tasse, non per aumentarle come hanno fatto gli altri governi", ha sottolineato il ministro dell'Interno. "Finché il M5s sarà al governo non ci sarà nessun aumento dell'Iva, al contrario", ha spiegato invece Di Maio, evidenziando che "l'obiettivo è ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. Serve la volontà politica. Noi ce l'abbiamo. Mi auguro che l'abbiano anche gli altri. Fermo restando che ci sono già soluzioni sul tavolo volte ad evitare un aumento".

"Se Tria vuole un aumento dell'Iva può passare al Pd", hanno tuonato fonti del Movimento. "Per anni il Partito democratico altro non ha fatto che alzare le tasse ai cittadini, mantenendo privilegi medievali come i vitalizi, che noi abbiamo tagliato, e molto altro".

Tria ha ribadito che "la legge di bilancio del prossimo anno continuerà, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica definiti nel Def, il processo di riforma della flat tax e di generare semplificazione nel sistema per alleviare il carico fiscale nei confronti del ceto medio". Per l'andamento dello spread "saranno importanti i piani del governo e l'incisività delle riforme, ma anche gli orientamenti che il Parlamento avrà sul Bilancio". Il Def, ha sottolineato Tria, non tiene conto dei potenziali benefici di uno spread più basso e "i rendimenti italiani sono ancora troppo alti alla luce dei fondamentali della nostra economia, nonostante il miglioramento dopo l'intesa con l'Unione europea sulla legge di bilancio".

"Governo non ha peccato di ottimismo su 2018" - Secondo il ministro "la revisione al ribasso delle stime di crescita risulta pienamente coerente con l'evoluzione della situazione economica generale" e "a dicembre era all'1% al di sotto dell'1,2% della Ue". Questo, ha detto Tria, "consente di sottolineare che il governo non ha affatto peccato di ottimismo" e che "le revisioni si sono rese progressivamente necessarie scontando l'andamento della seconda metà del 2018, inferiore ad attese che avevamo chiaramente indicato come rischi di previsione".

"Reddito e quota 100 spinta al Pil già nel 2019" - Quanto al 2019, i dati dei primi due mesi sono "incoraggianti, la produzione ha invertito il trend negativo" e questi elementi "lasciano ritenere che la previsione sia equilibrata". La spinta al Pil, secondo Tria, dovrebbe arrivare già nell'anno in corso grazie alle riforme del governo. "Le principali misure di politica fiscale sociale e previdenziale introdotte, flat tax per i professionisti, reddito di cittadinanza e quota 100 fanno parte della legislazione vigente i loro effetti sono stimati in modo rigoroso nel Def e contribuiscono a sostenere i consumi delle famiglie e il Pil già nel 2019, sebbene vengano introdotte in corso d'anno".

"L'Italia è fuori dalla recessione" - Tria ha anche spiegato che "a livello europeo non siamo in recessione, probabilmente non lo siamo in Italia dopo la recessione tecnica dell'ultimo trimestre dello scorso anno, ma c'è un forte rallentamento significativo, con previsioni ottimistiche" per la seconda metà dell'anno". "Lo scenario macroeconomico programmatico - ha concluso - poggia su obiettivi di finanza pubblica coerenti con le regole nazionali e comunitarie. Il perseguimento di questi obiettivi richiederà uno sforzo fiscale che nel breve termine inevitabilmente attenua il ritmo di crescita dell'economia, a parità di altre condizioni e ignorando retroazione favorevole che potrebbe pervenire dal minor livello dei rendimenti sui titoli di stato".

Salvini: "Tria deve essere prudente, stimoleremo coraggio" - Nella risoluzione parlamentare sul Def "ci saranno certamente passaggi più dettagliati su tasse e burocrazia". Lo dice il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini parlando con i giornalisti alla Camera. Con la flat tax "si parte, si parte", assicura. "Le idee ce le abbiamo già chiare. Il ministro dell'Economia da sempre deve avere nella prudenza la sua dote migliore, noi stimoleremo un po' di coraggio", aggiunge.