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Mosè Cov dalla periferia alla major: "Grazie alla mia sincerità e coerenza"

Il rapper presenta a Tgcom24 il nuovo singolo "Lottiamo soli" firmato Warner

Mosè Cov dalla periferia alla major:
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Sincerità e coerenza ritornano spesso nei discorsi di Mosè Cov.

Il rapper di origini eritree passa da indipendente alla Warner e presenta il nuovo singolo "Lottiamo Soli" a Tgcom24. Parla di solitudine e cita i suoi riferimenti: Frida Kahlo, Claude Monet e Nina Simone. Cresciuto nella periferia nord di Milano, dove si forma con la sua crew, ama le storie tristi con un lieto fine: "Mi piace dare speranza a quelli che come si sono fatti da soli", spiega.

Come nasce questo nome d'arte?
Sono di origini eritree e Mussie in italiano significa Mosè. Cov invece è il mio collettivo, la mia crew di origine. Da qui Mosè Cov.

 

"Lottiamo Soli" è il tuo nuovo singolo, ce lo racconti?
E' nato in totale sincerità, in un modo diverso rispetto agli altri miei brani, l'ho voluto regalare a chi mi segue, senza propaganda, senza pensare al marketing. Si parla molto di aggregazioni, di cosa possiamo fare per il mondo. Ma esiste anche il singolo, che ci mette tutta la vita per arrivare, con tanto sacrificio. E spesso ha un prezzo molto alto da pagare. 'Lottiamo soli' è per tutte le persone come me, senza agganci, senza contatti, senza cerchi privati. Per chi come me non ha abbassato la guardia e ha lottato fino alla fine.

 

Nei tuoi testi citi Monet, Frida Kahlo e Nina Simone...
Nina Simone è la cantante preferita di mio fratello, ho ascoltato sin da piccolo la sua musica. Mi sono formato con i suoi testi, le sue quartine.. Mi piace il suo messaggio, quando dice che le cose andranno meglio, di trovare sempre una missione nella vita. Mi piacciono le storie tristi ma con un bel finale, pieno di speranza...

 

La tua famiglia sembra molto importante nella tua vita, è così?
Mia madre scrive poesie, è un punto di riferimento molto forte, è venuta in Italia da sola quando aveva 14 anni, non si è mai fatta vedere fragile, non mi ha mai fatto mancare nulla, mi ha insegnato la sincerità prima di tutto...

 

Il quartiere, Maciachini, alla periferia Nord di Milano, è molto presente nei tuoi testi...
Ma non vuole essere una accezione negativa, quando parlo di quartiere intendo la comunità, con le persone che hanno contribuito a darmi una mano, dal panettiere all'elettricista...

 

Da indipendente alla Warner, il salto come è avvenuto?
In un momento un po' strano, non sapevo cosa sarebbe stato del mio futuro, avevo gli ultimi soldi da investire e non volevo adattarmi alla musica che va adesso, volevo portare qualcosa di mio, ed è arrivata questa grande occasione...

 

Il prossimo passo?
Rimanere coerente, non voglio distruggere il mio percorso con scelte stilistiche e musicali sbagliate.