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Tra debutti e conferme, alla Milano Fashion Week è il giorno di Versace

“Non mi sono lasciata condizionare dal passato” – dichiara Donatella. Intanto, in passerella per la prima volta Giamba di Giambattista Valli, Missoni, Sportmax e molti altri.

Il calendario della Milano Fashion Week procede spedito con il suo fitto elenco di appuntamenti: il terzo giorno inizia al mattino con l'elegante e contemporaneo defilé di Sportmax e si conclude con lo show di Donatella Versace.

Nel corso della giornata, hanno sfilato anche le collezioni di Blumarine, Giamba di Giambattista Valli, Marco De Vincenzo, Etro, Missoni, Iceberg e Tod's. Ecco nei dettagli cosa dovete sapere.

Tra debutti e conferme, alla Milano Fashion Week è il giorno di Versace

Iniziamo dunque la nostra rassegna dalla primavera/estate 2015 da

Versace

, che manda in passerella una collezione priva di eccessivi fronzoli e attuale, non condizionata – secondo quanto dichiarato nel backstage dalla biondissima stilista – dal passato della Casa della Medusa. Nel rispetto della genialità dell'amato fratello Gianni, scomparso tragicamente nel 1997, da qualche stagione a questa parte Donatella sembra aver finalmente trovato – dopo anni difficili sul piano personale – la strada per far ritornare Versace al posto che gli spetta nell'olimpo della moda.



“Questa volta non ho guardato all'archivio – ha detto Donatella ai giornalisti – Non ho voluto aggiungere troppe decorazioni, ho solo voluto pensare ad un guardaroba

semplice

, a qualcosa che le donne vogliano veramente indossare”. Ed è un pubblico giovane quello che la stilista ha in mente, la nuova generazione di fedelissimi del marchio, che apprezzeranno le

linee pulite

dei mini-dress scintillanti, costituiti da tre parti sapientemente assemblate fra di loro, a dimostrazione dell'alta qualità della manifattura. Tailleur pantalone, completi in pelle finemente lavorata, ensemble top-gonna traforati, sandali dai tacchi trasparenti con la Medusa in bella vista: un guardaroba Versace non passa certo inosservato, ma fa piacere rilevare quel twist che rende questa collezione appetibile al mercato di oggi.



La giornata era iniziata con

Sportmax

, dove a farla da padrone è una riedizione quanto mai felice dell'intramontabile stampa Gingham. I cappotti hanno volumi ampi e sono stretti da grandi cinture in pelle, le gonne sono annodate alte in vita e si portano con la

giacca maschile

, i vestiti scendono dritti e hanno linee austere, portavoci di un'eleganza tanto basic quanto raffinata.



Da

Blumarine

, invece, si torna a pensare romantico, com'è caratteristico della designer

Anna Molinari

. In passerella nessun pantalone, ma solo abiti, lunghi o corti. Leggerissimi e impalpabili, decorati da minuziose fantasie floreali e impreziositi da trasparenze strategiche, disegnano una silhouette quasi da ninfa dei boschi.



La mattinata di ieri ha visto anche il debutto della linea ready to wear disegnata da

Giambattista Valli

, designer di scuola romana naturalizzato parigino, che torna finalmente a sfilare in Italia. Esattamente come la linea couture che porta il suo nome – e che rimane in calendario a Parigi –

Giamba

è un trionfo di maestria sartoriale. I mini-dress iper decorati sembrano usciti dall'armadio di una sofisticata ragazza di buona famiglia, che non disdegna vezzose calze a pois difficilissime da portare.



Da

Marco De Vincenzo

, invece, sono le frange in stile

anni Venti

le vere protagoniste, ma in una versione contemporanea. De Vincenzo, classe 1978, è uno dei nomi più promettenti della nuova leva di stilisti italiani: dopo essersi fatto le ossa da Fendi, ha lanciato nel 2009 il marchio che porta il suo nome. Sin dall'inizio della sua carriera, la sperimentazione materica e il rigore geometrico sono il suo punto di forza: come un artigiano del futuro, lo stilista rielabora tessuti e stampe fino a trasformarli completamente. In questa collezione, la lana leggera si sovrappone alle frange setose, intricate tessiture si alternano a motivi floreali fatti di microcristalli, i decori in pelle sono tagliati al laser e intrecciati fra loro.



Tutt'altra atmosfera sulla passerella di

Etro

, dove la designer Veronica Etro si è cimentata in quella che lei stessa definisce “

organic couture

”. Una hippie di lusso, che ama gli abiti (lunghi a mo' di caftano o corti dalle profonde scollature) dai motivi etnici che hanno reso famoso il marchio, rigorosamente abbinati agli stivali con le frange.



Anche da

Missoni

erano i Settanta i grandi protagonisti, come sembra ormai naturale in questa stagione. Turbante in testa e giochi di sovrapposizioni tra le lunghe gonne e gli spolverini, fra citazioni alla pop art e collage di Matisse.



Iceberg

, invece, disegna un guardaroba facile e giovane: abitini delicati fatti di elaborate decorazioni floreali, camicie con giochi grafici che si portano su shorts e pantaloni dalle linee dritte, total look stampato con scarpa in coordinato e abiti-cappotto smanicati.



Eleganza rilassata da

Tod's

, infine, con la pelle grande protagonista. Tonalità neutre interrotte da colori fluidi come il ceruleo, comodi mocassini e sandali e, naturalmente, una vasta gamma di accessori definiti dalla designer Alessandra Facchinetti "sportswear sofisticato." Come darle torto, in effetti.




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