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"Castello delle cerimonie", il fratello di Antonio Polese indagato ​per favoreggiamento

L'uomo avrebbe informato la famiglia Onorato delle indagini in corso. In particolare dell'acquisizione di alcune immagini provenienti dalle telecamere de La Sonrisa. Il clan è stato dimezzato con 11 arresti

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C’è anche il fratello del defunto boss del "Castello delle cerimonie", meglio definito come La Sonrisa, tra gli indagati nell’ambito dell’indagine della Polizia di Stato e della dda di Napoli che ha consentito di dimezzare una nuova organizzazione criminale di Castellammare di Stabia (Napoli).

Si tratta del clan del rione Rione Moscarella, attivo anche a Pompei, Sant’Antonio Abate e nelle zone limitrofe. Sabato Polese, 75 anni, secondo gli inquirenti avrebbe aiutato la famiglia Onorato (vertice del clan) informandola delle indagini in corso.

Tgcom24

Le accuse - A Sabato Polese, fratello di Antonio, che nulla c’entra con la società del Grand Hotel "La Sonrisa", è stato applicato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo gli inquirenti avrebbe incontrato uno degli indagati, un esattore del clan Onorato, in un bar di Sant'Antonio Abate e gli avrebbe rivelato che la polizia era andata a La Sonrisa per acquisire le immagini dei sistemi di video sorveglianza. Il video immortala uno degli esattori mentre intascava il pizzo. Per questa vicenda a Sabato Polese viene contestato il reato di favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso: in sostanza avrebbe informato il clan che c'era un'inchiesta in corso.

 

Anche "La Sonrisa" vittima del pizzo - Al "Castello delle cerimonie" il clan ha chiesto cinquemila euro, tangente che risulterebbe pagata il 29 settembre 2023, giorno della confisca della struttura. Ma è solo un nome della lunga lista colpita dal clan. Sono state scoperte altre estorsioni con richieste variabili tra 1.500 e ben 12mila euro (a un Bingo, richiesta sfumata), senza disdegnare anche bottiglie di champagne in omaggio. E quando qualcuno si mostrava reticente, le minacce diventavano pesanti.  È il caso di un ristoratore, il quale aveva fatto notare ai suoi aguzzini che già pagava una quota al clan Cesarano, da una cui costola è nato il gruppo malavitoso del rione Moscarella. "Domani vengono a prendere i soldi", gli è stato risposto, "io non ti voglio uccidere, noi la gente la facciamo soffrire, non l'ammazziamo". L'episodio risale al luglio 2023. Il pizzo poi verrà pagato regolarmente, a fine settembre: 1.500 euro suddivisi in tre parti, una delle quali direttamente per la moglie di Michele Onorato.

 

Il clan dimezzato con 11 arresti - Un blitz della polizia e della dda di Napoli ha decapitato il clan guidato dalla famiglia Onorato e dimezzato la sua compagine: undici le misure cautelari del gip di Napoli notificate anche a diversi componenti della famiglia Onorato, come l'aspirante boss Michele, che - telefonicamente - impartiva gli ordini dal carcere di Frosinone. In carcere anche due suoi figli, la moglie (che gestiva la cassa del clan) e i suoi luogotenenti. Il nome de La Sonrisa spicca nella lunga lista delle vittime del gruppo criminale: ai presunti affiliati, già finiti in altre indagini, per la prima volta viene contestata l'associazione mafiosa. Accanto a questo reato ci sono, a vario titolo, anche lo spaccio di stupefacenti, l'ampia dotazione di armi e l'estorsione. 

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