Una ricerca dell'Università Cattolica identifica quattro nuovi profili di viaggiatori spirituali. Nove su dieci visitano più città oltre Roma, restando in media otto giorni in Italia. Gli europei spendono oltre mille euro e il 10% degli stranieri scopre il Belpaese per la prima volta
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Il Giubileo 2025 sta rivoluzionando il concetto di turismo spirituale in Italia. Lo rivela la ricerca "Il turismo spirituale in occasione del Giubileo 2025", presentata all'Università Cattolica di Milano, che ha analizzato le abitudini di 1.405 viaggiatori giunti a Roma durante l'Anno Santo. I dati più significativi: solo il 15% si identifica come "pellegrino" tradizionale, mentre gli altri si riconoscono in profili diversi (eremiti, entusiasti, mindful explorer).
Nove viaggiatori internazionali su dieci visitano anche altre destinazioni oltre Roma, con una permanenza media di otto giorni in Italia. I viaggiatori europei spendono oltre mille euro nel 52% dei casi, con punte del 71% tra i francesi. E c'è un vero "effetto Giubileo": il 10% degli stranieri visita l'Italia per la prima volta proprio in occasione dell'Anno Santo.
La ricerca è stata condotta da CeRTA (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi) e Cattolica per il Turismo, presentata durante l'evento "Opportunità e sfide dei grandi eventi in Italia", coordinato dal professor Massimo Scaglioni in collaborazione con Publitalia '80 - Mediaset Group.
Il viaggiatore spirituale di oggi sfugge alle categorizzazioni tradizionali. La ricerca, illustrata dalla professoressa Anna Sfardini, responsabile delle attività di ricerca del CeRTA, identifica quattro identikit distinti. Se il pellegrino intraprende un itinerario di devozione fatto di sforzo e sacrificio, l'eremita valorizza un viaggio più contemplativo e di meditazione. L'entusiasta si muove in compagnia di amici, attratto dall'esperienza di vivere un evento di grande portata storica, mentre il mindful explorer è in cerca di esperienze autentiche. Una diversità che ridefinisce completamente il concetto di turismo religioso.
Il Giubileo non si ferma alla Città Eterna. Circa nove viaggiatori internazionali su dieci visitano altre mete oltre Roma durante il proprio viaggio, con una permanenza media in Italia di circa otto giorni. Le destinazioni più citate sono Assisi, Milano, Napoli, Firenze e Venezia. Tra i luoghi della fede, oltre alle basiliche romane di San Pietro e Santa Maria Maggiore, spiccano Assisi, il Duomo di Milano e la Basilica di San Marco. Per le mete non ancora visitate, emerge l'interesse per luoghi di autenticità e meditazione: l'Eremo di San Colombano, Camaldoli, il Santuario di Oropa, quello di Caravaggio e la via Francigena. Si è generato così un vero "effetto Giubileo" reticolare, che valorizza l'intero territorio nazionale.
I viaggiatori europei sono i più generosi: la spesa totale supera i mille euro in oltre il 52% dei casi, arrivando fino al 71% per i francesi, con un range compreso fra mille e oltre 3mila euro. Per quanto riguarda l'alloggio, gli stranieri preferiscono gli hotel, con percentuali che vanno dal 43% dei tedeschi al 55% degli spagnoli. Gli italiani, invece, valorizzano in particolare i B&B, scelti dal 39% dei viaggiatori nazionali.
La narrazione audiovisiva si conferma un potente motore di ispirazione turistica. Contenuti come documentari, serie tv e film sono considerati quelli che più hanno invogliato l'idea di un viaggio in occasione del Giubileo dal 54% degli italiani, dal 61% dei tedeschi e dal 71% degli inglesi. Un Giubileo contemporaneo e mediale, dove la dimensione spirituale passa anche attraverso gli schermi e contribuisce sensibilmente a incoraggiare la scoperta dell'Italia.
L'esperienza spirituale non viaggia in solitaria, ma si contamina con altre forme di turismo. Le esperienze di turismo culturale e artistico coinvolgono oltre il 50% dei viaggiatori, così come quelle enogastronomiche. Chi si riconosce nel profilo "eremita" mostra una particolare predilezione per il turismo slow e green (50%). Sono in particolare i viaggiatori europei a unire più esperienze di visita durante il proprio soggiorno italiano, creando percorsi personalizzati che integrano fede, cultura e piacere.
L'Anno Santo lascia un'eredità duratura. Tra il 59% e il 77% degli intervistati, a seconda del profilo di viaggiatore, dichiara di aver aumentato l'interesse nel praticare viaggi ed esperienze di tipo spirituale in futuro. Il 72% esprime forte interesse a visitare i territori legati al grande evento sia durante che dopo la sua realizzazione, con punte del 79% tra gli spagnoli e del 94% tra gli inglesi. Con l'aumentare dell'età cresce l'interesse per un viaggio post-evento: negli over 65 è il doppio rispetto alla fascia 18-34 (rispettivamente 40% e 20%). Un effetto che proietta benefici ben oltre la chiusura della Porta Santa.
Il Giubileo ha anche una funzione di "prima porta" per l'Italia. Se il 90% dei viaggiatori torna nel nostro Paese in occasione dell'Anno Santo, circa il 10% degli stranieri non era mai stato in Italia prima del Giubileo e visita dunque il Belpaese per la prima volta. Un dato che testimonia la capacità dei grandi eventi religiosi di attrarre nuovi pubblici e di far conoscere l'Italia anche a chi non l'aveva ancora inserita nelle proprie mete di viaggio.