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Jazz Meeting con Umberto Petrin

Tgcom ha incontrato lʼartista

Uno dei pianisti più interessanti della scena italiana ed europea questa settimana ospite di “Jazz Meetings”: Umberto Petrin.

Nato nel 1960, Petrin si dedica allo studio del pianoforte all'età di 12 anni e si diploma in Pianoforte. Dall'età di 18 anni Petrin si interessa attivamente alla poesia contemporanea e inizia una lunga collaborazione con riviste letterarie, vincendo diversi premi e risultando finalista in numerosi concorsi di poesia.

Nel 1984 intraprende l'attività jazzistica con un proprio trio. Nel 1989 Umberto è chiamato nel gruppo di Tiziana Ghiglioni, costituisce un duo con il trombettista Guido Mazzon. Affronta il free jazz e lavora ad un progetto di fusione tra musica improvvisata e poesia attraverso la collaborazione con uno dei più grandi poeti sonori italiani : Luigi Pasotelli. Nel 1997 entra a far parte della "Italian Instabile Orchestra", con la quale partecipa ai principali festival internazionali e svolge tournée in tutto il mondo. Incide in "piano solo" un CD su musiche di Thelonious Monk, con l'avallo del poeta Amiri Baraka (LeRoi Jones).

Dal 1999 collabora con Stefano Benni, tra i più famosi scrittori italiani, e dal 2001 si esibisce al fianco dell’attore Giuseppe Cederna. Dal 2000 suona in duo insieme a G. Trovesi, progetto poi trasformato in trio con l'ingresso del percussionista Fulvio Maras. Nello stesso anno Petrin ha anche l'opportunità di incontrare Cecil Taylor, nell'ambito di una collaborazione con l'Instabile Orchestra. Il pianista americano gli esprime molta stima e gli dona alcuni brani originali.

Di prossima uscita un’altra performance con Stefano Benni con "The Waste Land" (La Terra Desolata) di T.S. Eliot e proprio da questo evento inizia il nostro incontro con Petrin
E' un progetto che avevamo in mente da due anni, dice Petrin, dopo il successo riscosso con "Misterioso" dedicato  a Thelonious Monk; quello di Eliot è un testo molto impegnativo che ha interessato sia me che Stefano, dal momento che io frequento la poesia da circa 25 anni; abbiamo unito le forze perché musicalmente Eliot è talmente ricco di spunti che anche a me permette di proporre sonorità non necessariamente jazzistiche: le parti dedicate al “piano solo” mi metteranno in condizione di sfruttare sonorità e  ritmi nuovi. La prima sarà nella seconda metà di dicembre, probabilmente a Casalpusterlengo in provincia di Lodi.
 
Un'intesa quella con Benni non soltanto sul fronte musicale, ma anche letterario visto che tu oltre che musicista sei anche poeta...
Ci tengo a precisare che comunque io faccio il musicista e oltre alla collaborazione con Stefano, sto lavorando a progetti musicali; l'incontro con Benni per quanto riguarda il testo poetico è stato sviluppato singolarmente, anche se lo condividiamo durante i seminari che facciamo insieme o nelle discussioni, perché ritengo che la lettura fatta in ambito domestico, come l'ascolto della musica in casa, rende moltissimo e parlare in momenti meno ufficiali fa scaturire sempre delle idee che altrimenti non emergerebbero.
 
"Vaghissimo Ritratto" il disco realizzato con Trovesi e Maras accolto positivamente da pubblico e critica ti porterà ad altre produzioni con la ECM
Si, la collaborazione con Trovesi  e Maras sta funzionando bene e ora sto lavorando ad una nuova proposta arrivata dalla stessa Ecm. Eicher mi chiese di realizzare questo progetto, proprio mentre eravamo in studio per "Vaghissimo Ritratto": si tratta di un lavoro che vedrà il pianoforte accompagnato da un quartetto d'archi di estrazione classica, che per la prima volta si cimenterà anche nel campo dell'improvvisazione, propria dell'ambito jazzistico. Invece con la Soul Note ho pubblicato "Law Years" un album in duo, con il trombettista francese Jean Luc Cappozzo con il quale collaboro in maniera proficua da alcuni anni.