Pavarotti,Garante bacchetta i media
Per i servizi stampa e tv sul tenore
Il Garante della privacy interviene su alcuni recenti servizi di stampa e tv dedicati a Luciano Pavarotti e alle sue vicende familiari: "Rivelare e diffondere dettagli sulla salute di una persona, anche se nota, e insistere su particolari aspetti della sua vicenda privata ed umana ledono la dignità della persona e non sono giustificati sul piano dell'essenzialità dell'informazione.
Ciò vale anche quando si tratta di una persona defunta".
Il Collegio del Garante - Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan, Giuseppe Fortunato - "di fronte al modo con il quale si è informato su tali vicende raccomanda a tutti - giornalisti, medici, notai e avvocati - la massima attenzione e il più rigoroso rispetto delle norme, anche deontologiche, in materia". In particolare l'organismo di garanzia richiama "l'osservanza di quanto stabilito dal Codice privacy e dal codice deontologico dei giornalisti, ma anche dalle regole che vincolano al segreto professionale altri soggetti" e "ribadisce, ancora una volta, che la diffusione di dati sanitari è illecita anche quando riguarda persone decedute".
Intanto il pubblico ministero Massimo Di Patria, che ha aperto un fascicolo di indagine sul testamento "americano" di Luciano Pavarotti sottoscritto il 29 luglio nella villa di Pesaro, ha fatto appello al riserbo e chiede di poter lavorare in pace. Un fascicolo di indagine è stato iscritto nel registro ex art. 45 dei fatti non costituenti reato allo stato, ma suscettibili di sviluppi.