Ultime notizie su occupazione

Nel secondo trimestre del 2004, anno di inizio delle serie storiche, gli over 50 al lavoro erano meno della metà, 4 milioni 865mila

Nel secondo trimestre l'Istat registra 226mila occupati in più rispetto allo scorso anno

Un'occupazione lampo contro la privatizzazione

L’indagine del Consorzio universitario Almalaurea registra i tassi di occupazione dei laureati più elevati dell’ultimo decennio, ma non tutti i titoli hanno la stessa efficacia

Un percorso accademico nell’area delle Professioni sanitarie si conferma una di quelle che “occupa” meglio. A un anno dal titolo lavorano quasi nove laureati su dieci 

Sul posto di lavoro, oltre un laureato su tre non riesce a valorizzare quanto appreso. Buone notizie arrivano però dal fronte dell’occupazione: a un anno dalla laurea è occupato il 78,6% dei laureati. L’ultima indagine Almalaurea 2025 fotografa il profilo e la condizione occupazionale dei laureati

Oggi ben 3 offerte di lavoro su 4 riguardano lavori tecnici o pratici, ma oltre il 40% dei giovani li scarta a priori. Quali sono le professioni più introvabili? 

Un’analisi del portale Skuola.net permette di stabilire quali sono i corsi di laurea magistrale che garantiscono il migliore ritorno in termini occupazionali. E non solo dal punto di vista retributivo

Stando all’ultimo monitoraggio realizzato da INDIRE, il sistema ITS Academy continua a macinare risultati apprezzabili, soprattutto in termini di occupazione

I dati di Eurostat relativi al 2024 evidenziano una situazione allarmante. Peggio di Calabria, Campania e Sicilia c'è soltanto la Guyana francese

Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, durante un confronto con la community di Skuola.net, invita le nuove generazioni a non temere l’intelligenza artificiale, ma a vederla come un’opportunità

Accompagnare gli studi con un’occupazione può dare enormi vantaggi quando si dovrà cercare il lavoro definitivo. Ma dalle nostre parti il messaggio non sembra attecchire. E la concentrazione su libri ed esami non è che porti grandi risultati: abbiamo pochi laureati e “tardivi”