Nel secondo trimestre del 2004, anno di inizio delle serie storiche, gli over 50 al lavoro erano meno della metà, 4 milioni 865mila
Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre è stabile rispetto al primo trimestre al 6,3% mentre diminuisce di 0,1 punti rispetto al secondo trimestre 2024. Lo rileva l'Istat sottolineando che i disoccupati sono un milione 623mila, in calo di 9mila unità in un anno. Prosegue il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni con 150 mila unità in meno in un anno a quota 12 milioni 294mila. Il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni è al 33%, stabile sul trimestre precedente e in calo di 0,4 punti sul secondo trimestre del 2024. Da registrare il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni nel Mezzogiorno nel secondo trimestre sale al 50,1%, il dato più alto dall'inizio delle serie storiche dell'Istat nel 2004.
Al Sud non si era mai toccato il 50%. Il tasso era al 49,9% nel primo trimestre 2025 e al 49,3% nel secondo trimestre del 2024. Le persone occupate nel Mezzogiorno nel secondo trimestre 2025 erano 6 milioni 549mila, il dato più alto dall'inizio delle serie storiche con 96mila occupati in più in un anno.
Gli occupati over 50 superano per la prima volta quota 10 milioni: nel secondo trimestre del 2025 - emerge dalle tabelle Istat sul mercato del lavoro, dati destagionalizzati - gli over 50 al lavoro sono 10 milioni 094mila, in aumento di 96mila unità sul primo trimestre 2025 e di 422mila unità sullo stesso trimestre del 2024. Il dato è legato all'invecchiamento della popolazione con l'entrata nelle coorti più anziane dei nati negli anni Settanta e alla stretta sull'accesso alla pensione. Nel secondo trimestre del 2004, anno di inizio delle serie storiche, gli over 50 al lavoro erano meno della metà, 4 milioni 865mila.
"Ci accusavano di voler spaccare l'Italia, ma la verità è che abbiamo scelto di credere nelle energie, nel talento e nella forza del Sud", scrive sui social il premier Giorgia Meloni, commentando i dati Istat.
"Abbiamo avuto il coraggio - aggiunge - di dire basta alla stagione dell'assistenzialismo, che per troppo tempo ha alimentato l'idea di un Mezzogiorno condannato a restare indietro. Abbiamo investito in infrastrutture, lavoro, merito. Lavoriamo per mettere il Sud in condizione di competere ad armi pari e di dimostrare, finalmente, tutto il suo valore". "Oggi - conclude Meloni - i dati dell'Istat certificano il numero di occupati nel Mezzogiorno più alto mai registrato dal 2004. La strada è giusta, e continueremo a percorrerla, per costruire finalmente un'Italia nella quale tutti abbiano le stesse opportunità".