Giorgio Armani, le foto di una vita straordinaria
© Ufficio stampa | Giorgio Armani, una vita straordinaria (courtesy of Giorgio Armani)
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Metterci sempre la faccia, mai smettere di sognare. Ma anche non essere schiavi dei modelli e delle convenzioni. Alcuni capisaldi dell’Armani-pensiero
Giorgio Armani (credit: Vittoriano Rastelli/Getty Images) © Ufficio stampa
Giorgio Armani per descriversi ha usato una definizione del pittore Wassily Kandinsky: “Sono come un pezzo di ghiaccio entro cui brucia una fiamma”. Agli occhi del pubblico composto, determinato, severo. “Per qualcuno – rivelava tra le pagine della sua autobiografia, “Per amore” – indubbiamente freddo”. Una persona di testa, di pensiero, ma le sue azioni – teneva a sottolineare – venivano tutte dal cuore. Tra intelligenza e ironia, ecco in particolare tre punti fermi a cui ha tenuto fede in tutta la sua vita.
Lo scorso anno, in occasione del suo 90esimo compleanno, Giorgio Armani aveva tenuto a precisare che sognare “è ancora doveroso”. Grande cultore del lavoro e dell’impegno personale, da spendere in prima persona. Lo ha rivelato agli occhi del mondo nel periodo legato all’emergenza Covid, attraverso cospicue donazioni, supportando l'attività della Protezione civile e con lettere aperte rivolte ai medici. “Se credo in qualcosa – affermava –, metterci la faccia per me è naturale. Anche io ho avuto paura, come tutti. Il mio dovere è rendere alla comunità”. Poche, semplici parole, come quelle riportate nero su bianco e tutte in maiuscolo su un grande cartellone in una piazza nel cuore di Milano, a dicembre 2020: “Io ci sono per Milano, con i milanesi, con sentimento – Giorgio Armani”. Ma anche messaggi di speranza e di incoraggiamento rivolti ai suoi colleghi: “Dagli errori rinascerà bellezza”.
Irriducibile ottimista, lo stilista che ha reso grande la moda italiana nel mondo grazie al suo stile inconfondibile era capace anche di grande ironia. Tra i primi a intercettare soprattutto in questi ultimi anni un bisogno condiviso di leggerezza di pensieri, una voglia d’estate come condizione dello spirito e del desiderio di portare nel vestire “tocchi di altrove, come raccolti in viaggio, catturati nell’aria”. Un guardaroba da vivere anche all’insegna dell’ironia e del gioco, come visto in passerella con il ritorno della cravatta anche per le donne, le carte da gioco, le gorgiere da clown. Racconti di come “tutto è possibile”.
Giorgio Armani ha costruito la sua carriera di designer a partire dal rispetto per il corpo e la sua fisicità e promuovendo il dialogo tra maschile e femminile. Materiali fluidi, le sue celebri giacche destrutturate, riletture dello smoking e del frac, gilet portati a pelle, ultimamente anche blazer indossati con camicia bianca e papillon. Ma, soprattutto, su un’eleganza che trova fondamento nella normalità e nell’intelligenza. Si riconosce, spiegava, da “un guizzo negli occhi”. Le due donne, come i suoi uomini, non sono perciò mai stati schiavi della scontatezza, dei canoni di bellezza, né del dovere di essere sexy a tutti i costi.
© Ufficio stampa | Giorgio Armani, una vita straordinaria (courtesy of Giorgio Armani)
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