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L'acido, il trolley, la fossa scavata dal marito: il killer reo confesso di Ileana Fabbri svela i dettagli degli altri tentativi di uccidere la donna andati a vuoto

Il verbale della confessione di Pierluigi Barbieri, l'uomo assoldato da Claudio Nanni: "Non dico bugie, voglio liberarmi la coscienza"

I precedenti due tentativi andati a vuoto, il piano originario di fare sparire la donna dentro a un trolley poi mutato nella messinscena di un furto finito male, il manico del martello usato per provare a soffocarla e persino un accenno di pentimento per "liberarmi la coscienza". E' quanto riferito testualmente nel verbale con cui il 53enne Pierluigi Barbieri ha confessato il delitto di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa il 6 febbraio a Faenza (Ravenna). "Io non dico bugie, voglio liberarmi la coscienza", ha detto agli inquirenti confermando la tesi che vede nell'ex marito Claudio Nanni il mandante.

Il trolley, l'acido, la fossa - "Il progetto iniziale era quello di ucciderla, metterla dentro un trolley, pulire casa, portare il corpo di Ilenia con il trolley in un posto... Nanni aveva scavato la buca per seppellirla... Aveva comprato dell’acido che io avrei dovuto buttare sul corpo di Ilenia affinché non potesse essere riconosciuta in caso di rinvenimento. Tutto era stato organizzato da Nanni. Mi disse che dopo averla seppellita dovevo allontanarmi con il trolley e le bottiglie di acido", ha confessato Barbieri agli inquirenti.

 

 

 

Gli altri tentativi di uccidere Ilenia - Il piano fallisce ma le rivelazioni di Barbieri hanno trovato conferme: gli uomini della Squadra mobile di Ravenna sono riusciti a trovare la fossa scavata da Nanni, così come il trolley e l'acido, oltre a una vanga che sarebbe servita per seppellire Ilenia. Anche il secondo tentativo non va a conclusione ma Barbieri ribadisce le accuse a Nanni: "La voleva ammazzare, mi ha ripetuto tante volte che non doveva uscire di casa viva".

 

 

L'uccisione e la mancata messinscena del furto -  La terza volta il delitto si compie, è il 6 febbraio. Il 26 era il giorno della causa civile che Ilenia aveva intentato al marito per ottenere il risarcimento degli anni lavorati nell'azienda di famiglia. "L'idea - spiega - era di ucciderla e fingere un furto. Sono entrato in casa, con le chiavi che mi diede Nanni, sia le chiavi del cancello che di ingresso di casa. Sono entrato dal garage, sono andato in camera da letto diretto e Ilenia era sveglia nel suo letto, lei è scappata via ha iniziato ad urlare, utilizzando un coltello l'ho uccisa. Ho lasciato il coltello all'interno del lavello. Sono scappato di fretta e non ho avuto il tempo di simulare il furto perché nel frattempo sentivo dei rumori che mi avevano allarmato". 

 

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