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Coronavirus, calano ancora i nuovi casi: sono 2.667, 578 i morti | L'Oms attacca: un massacro nelle Rsa

 Parte la procedura per test sierologici su 150mila italiani. Nel mondo i contagi da Covid-19 sono oltre 2 milioni (più della metà in Europa)

Calano per il quarto giorno consecutivo i nuovi casi di coronavirus in Italia: 2.667 nelle ultime 24 ore, martedì erano 2.972. Il totale dei contagi sale a 165.155. I deceduti sono 21.645 (+578), i guariti 962, calano le terapie intensive (-107). Intanto parte la procedura per i test sierologici su 150mila italiani per consentire di individuare i potenziali "immunizzati". Nel mondo i contagi superano i 2 milioni (più della metà in Europa).

Tornando all'Italia, il calo dei ricoveri nelle terapie intensive prosegue anche in Lombardia. Quest'ultima Regione resta l'epicentro della pandemia nel nostro Paese.

 

Oms attacca, un massacro nelle RsaLa giornata registra un durissimo intervento dell'Oms sull'Italia. "Un massacro", così Ranieri Guerra dell'Organizzazione mondiale della sanità definisce quanto accaduto e sta ancora accadendo agli anziani colpiti da Covid 19 nelle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) in Italia. Un
atto d'accusa da chi è anche consulente del ministro della Salute, ma che come direttore generale aggiunto dell'Oms chiede conto proprio al governo di "cosa sia successo e come mai". "Un massacro" con centinaia, probabilmente migliaia di morti nelle case di cura - mancano dati specifici, a differenza della Francia -, di cui il Pio Albergo Trivulzio di Milano è solo il caso più eclatante.

 

"Il tema delle strutture extra ospedaliere è fondamentale, servono un ripensamento e una revisione per un adeguamento progressivo non solo degli standard di cura ma anche dei percorsi di presa in carico - argomenta Guerra -. Il massacro che abbiamo visto nelle Rsa dev'essere un'occasione da non disperdere per ripensare ad assistenza e cura".

 

Coronavirus, la nuova vita degli italiani su balconi e terrazzi

Sulle Rsa il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ricorda che "l'Istituto superiore di sanità sta facendo un'indagine approfondita suLle condizioni dei pazienti e sulle cause di morte, attendiamo gli esiti. Come dipartimento siamo intervenuti in supporto alle sanità regionali, stiamo inviando infermieri e medici".

 

Per Guerra la Lombardia comunque "è una Regione molto articolata, con un'altissima presenza produttiva, con enormi filiere essenziali, a partire dalla sanità" e in settori non chiusi dal governo, ma sottolineando che "la mobilità registrata, fino al 45% del totale in certi giorni recenti, sembra un po' troppa". Insomma la Lombardia sembra pagare la massiccia presenza di attivita' essenziali, secondo Guerra. E la Regione ha chiesto la ripresa delle produzioni il 4 maggio.  
   

Questione mascherine Altra questione, le mascherine. Su questo il commissario Domenico Arcuri è stato rassicurante: "Le Regioni ci chiedono un fabbisogno di 3,5 milioni di mascherine al giorno. Mell'ultima settimana ne abbiamo distribuite una media di 5,1 milioni al giorno e dunque abbiamo finalmente una capacità di risposta che è superiore al fabbisogno delle Regioni", ha spiegato, sottolineando che la maggior parte arriva dall'estero e ricordando che in 3 settimane 61 imprese italiane sono state autorizzate a riconvertirsi e a produrle.

 

 

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