Malagò furente, Figc: "Parma, sarà l'ultimo rinvio"
E venerdì vertice in Lega: 10 milioni per la regolarità del campionato. Pagano le società: ma non c'è accordo
- "Non falsare il campionato". Il caos-Parma, per la Lega di Serie A, è questa streta necessità prima di tutto. E venerdì a Milano, il summit delle 20 (o 19?) società della Lega dovrà scegliere quale strada percorrere. Si dice della più "facile": l'autotassazione, 10 milioni, da dividere fra i club per garantire la sopravvivenza del Parma per le gare di campionato che restano da giocare (15, per il Parma).
Già. Chi è d'accordo? Chi è contrario? Nei giorni di attesa, qualcuno si è già espresso: a favore e anche no di questa soluzione collettiva, che è quella in discussione nell'assemblea di venerdì 6 marzo. Quei 10 milioni possono arrivare dal fondo di garanzia che la Serie A concede ai club quando retrocedono (il Parma andrà in Serie B? Ci pare scontato...) e dal contributo di ogni club: circa 4,5 milioni da quel fondo, il resto da suddividere fra le società.
E' una soluzione. Anche perché non ci sono più spazi per rinviare le partite: dopo Parma-Udinese e Genoa-Parma, la prossima sarà Parma-Atalanta, ma al terzo rinvio n on si arriva. Poi scatta, quasi automatico, il campionato a 19 squadre, con tutte le 15 gare del Parma (le 2 rinviate e le 13 da disputare) decise a tavolino con lo 0-3 e la regolarità del torneo che resta quella che è.
La Federcalcio del resto si è già espressa: non ci saranno più rinvii. Il presidente del Coni, Malagò, è furente per l'ultima scelta di rinviare Genoa-Parma. E per Tavecchio non ci sono più margini di manovra.
