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Donadoni: "Non giochiamo, la colpa è di Lega e Figc" 

Il tecnico: "Una vergogna il disinteresse nei nostri confronti". Lucarelli: "Non è facile non giocare" 

- Donadoni e il capitano Lucarelli. E' un sabato speciale, terribile e intenso, per il Parma, il tecnico, i giocatori. A Collecchio l'allenamento, poi la conferenza stampa. Quasi a voler dire: come sempre, alla vigilia di una partita che diventa la vigilia della "non partita". C'è molto da dire e da raccontare. Vediamo cosa dicono i due massimi esponenti della squadra.

Donadoni: "Non giochiamo, la colpa è di Lega e Figc" 

Roberto Donadoni: "Siamo messi così, come vedete e sapete. Abbiamo deciso di non giocare, di allenarci e di non giocare per il disinteresse delle autorità calcistiche nei nostri confronti. Ma di chi è la responsabilità? Io sono stanco di vedere gente che cerca di mettere una toppa, di metterci una pezza. Bisogna guardarsi negli occhi e intervenire in maniera forte e radicale. Quello che sta accadendo al Parma non deve più accadere, in nessuna altra squadra".
"Dico grazie a tutti i giocatori della serie A, che ha aderito alla nostra forma di protesta. Anche alla Associazione allenatori, anche se oltre a Ulivieri ho sentito pochi colleghi. Chi va in campo è solidale con noi, chi non va in campo no, da chi non va in campo solo disinteresse e delusioni. Ci comportiamo così a causa del comportamento degli altri nei nostri confronti. Se il presidente della Lega e quello della Federcalcio si comportano in un certo modo, chiedete a loro".
"La cosa che più mi rattrista è vedere cosa accade intorno a noi. Siamo come carogne nel deserto, intorno a noi solo sciacalli pronti ad approfittare".
"Non ci sono le condizioni per poter giocare, e questo lo diciamo per rispetto di tutti i giocatori e allenatori della Serie A. Non siamo robot che si accendono e si spengono, e non c'entra niente il lato economico. Ora mi auguro che ci siano sviluppi positivi, per poter andare avanti. Ma questo non dipende da noi".

Alessandro Lucarelli: "Noi abbiamo chiesto tutela e interesse da parte delle autorità calcistiche. Nessuno si è interessato del Parma, a parte l'Associazione calciatori, nessuno dei vertici federali si è schiodato dalla poltrona. Non è un discorso economico, non c'entrano i soldi. Paghiamo noi le trasferte, se possibile. C'è una assemblea fissata al 6 marzo, in Lega: ma noi non so se arriviamo al 6 marzo. Vediamo cosa decidono il 6 marzo. Poi valuteremo che cosa fare".
"Non è facile per noi non giocare. Se il Parma è messo così, è perché qualcuno glielo ha permesso. Noi come il Barletta, la Nocerina, il Savoia, i fallimenti. La nostra voce è per noi e per loro".

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