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Martin: "L'Italia? E' un orgasmo"

E rivela "Il sesso è unʼossessione"

Chris Martin sorridente, scanzonato e senza peli sulla lingua.

Non è affatto timido il frontman dei Coldplay (l'album "Viva la Vida Or Death And All His Friends" esce il 13 giugno) che a Vanity Fair confessa le sue ossesioni: "Il sesso. E il cioccolato. Quando mi piace una cosa non riesco a limitarmi. A volte può essere pericoloso". Il cantautore rivela anche di amare l'Italia: "Per me suonare dal vivo nel vostro Paese è come avere un orgasmo".

Chris Martin, leader dei Coldplay, voce e autore di tutti le canzoni, nonché marito dell’attrice americana Gwyneth Paltrow (hanno due figli, Apple di 4 anni e Moses di 2), a dispetto dell’immagine di artista introverso e sempre un po’ sofferente, sorride spesso e racconta dei figli, delle sue ispirazioni e del suo rapporto forte con l’Italia.

Perché avete ambientato in Sicilia, sull’Etna, il video del primo singolo Violet Hill? “Era il posto ideale per rendere l’atmosfera dell’album: Viva la Vida parla di rivoluzione. Oltre al paesaggio lunare del vulcano, in Sicilia abbiamo trovato splendidi palazzi (lo dice in italiano, ndr). Spero di tornare presto”.

Com’è nata la sua passione per la musica? “Dall’età di nove anni, quando cala la notte, dal mio cervello parte un impulso che mi obbliga a suonare. Ovunque io sia, devo trovare un piano o una chitarra e chiudermi in una stanza da solo”. Chi le ha insegnato a suonare? “Nessuno. Ho imparato da solo, ascoltando musica e suonando in continuazione. Non avere un maestro credo sia servito per avere un’impronta originale. Invece le lezioni le ho prese di canto. Molte, anche”. A chi si è ispirato? “Mi sono innamorato del canto guardando in Tv tutti i programmi su Luciano Pavarotti: ero ossessionato da lui. Mi ha colpito sapere che non ha mai smesso di studiare, almeno tre ore al giorno, fino all’ultimo. Questo dimostra che, se ti impegni, puoi diventare il migliore”.

E per il falsetto a chi si è ispirato? “Agli A-ha. Ha presente la band norvegese degli anni Ottanta? Altro colpo di fulmine: Morten Harket è un cantante favoloso. E il loro album Hunting High And Low è semplicemente perfetto. È stato il primo disco che ho amato: lo ascoltavo nove volte al giorno”. Il suo approccio alla musica sembra ossessivo. “Non solo alla musica: sono ossessivo in tutto quello che mi piace”. 

Dei Coldplay lei è la voce, la faccia, l’autore. Come vive il resto della band una leadership così forte? “Con sollievo, perché sono ragazzi timidi, che non amano apparire. Ogni volta devo convincerli a fare le foto, le interviste. Ma sappiamo tutti che, se uno di noi lasciasse la band, finirebbero i Coldplay”.  Come ha vissuto l’esperienza della paternità? “Non ho più voglia di perdere tempo, sono diventato impaziente: o faccio il padre o faccio il musicista, non c’è spazio per altre cose”. Ha messo su famiglia molto presto: si è sposato a 27 anni. “Non è stata una scelta, semplicemente è accaduto. Come con la band, quello con mia moglie è stato un incontro dettato dal destino”.

Le mancano i bambini quando andate in tour?  “Certo. Ma non dimentico che, senza la musica, non li avrei avuti. I soldati in Iraq non vedono le loro famiglie per sei mesi: quello sì che è terribile. Noi dobbiamo essere grati per la vita che facciamo”. Lei è un uomo molto riservato. Quando ha deciso di sposare Gwyneth Paltrow, attrice e premio Oscar, non la preoccupava l’idea di veder cambiare la sua vita? “Certo. Ma, come le dicevo, le cose capitano: non puoi controllarle”. Gwyneth era già una star e i Coldplay si stavano ancora affermando. Mai avuto il timore che la carriera di sua moglie oscurasse la sua? “Non me ne importava. C’è sempre stato rispetto tra noi”. Gwyneth, di recente, ha raccontato di aver sofferto di depressione dopo la nascita del vostro secondo figlio Moses. Da quando siete sposati, lei si è dedicata più alla famiglia che al lavoro. È una decisione che avete preso insieme? “Io credo che in una relazione si debba lasciare l’altra persona libera di prendere decisioni sulla sua vita. Quindi non ho in alcun modo interferito in questa sua scelta”. Lei potrebbe rinunciare alla sua musica per occuparsi dei figli? “La musica e il mio privato hanno uguale importanza nella mia vita, si alimentano a vicenda: non potrei fare a meno né dell’una né dell’altro”.

Infine una curiosità “Posso farle una domanda?”. Prego. “Che cosa sta facendo Roberto Benigni?”. Legge Dante nelle piazze italiane. “Dovrebbe venire anche in Inghilterra. La vita è bella è il mio film preferito. Tanta luce e tanto buio, insieme. Proprio come nella vita”.