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Superbonus, Giorgetti: "Obbligo di spalmare i crediti su 10 anni e stop alle deroghe"

Il ministro dell'Economia detta le nuove regole: "Stiamo mettendo una diga ma la valanga era già partita, come il Vajont". Ma sugli extraprofitti ammette: "Non risulta alcun versamento". Preoccupate banche e associazioni dei costruttori.

Il governo corre ai ripari sul Superbonus.

A dettare le nuove regole è il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, dopo aver partecipato ai lavori della commissione Finanze del Senato sul decreto. Dunque, tra le prime misure, arrivano l'obbligo di spalmare i crediti a dieci anni e lo stop alle deroghe. Da Abi-Ance e Cna costruzioni preoccupazioni e perplessità.

Superbonus, Giorgetti:
Tgcom24

 

"Una valanga già partita, come il Vajont" - "Grazie agli antichi romani, che hanno insegnato al mondo il diritto, ci sono i diritti acquisiti, c'è la Costituzione, c'è un principio che se uno ha cominciato il lavoro nel 2021 ha diritto di finirlo nel 2023 e presentarlo in fattura nel 2023. Cosa abbastanza banale che dovrebbe essere di facile intellegibilità per chiunque". Così il ministro dell'Economia Giorgetti ha risposto a chi gli chiedeva se pensasse ci fosse una sua ipotetica responsabilità sui costi del Superbonus. "È evidente che quando noi siamo intervenuti fortunatamente a porre una diga, la valanga era già partita", ha aggiunto facendo l'esempio del Vajont. 

 

I cantieri finanziati con il Superbonus al 110%

"Basta deroghe" - "Gli emendamenti parlamentari, come avvenuto in passato, di ampliamento delle deroghe non saranno presi in considerazione - ha precisato Giorgetti -. Il governo presenterà il suo emendamento, e se ne assume la responsabilità". 

 

"Crediti in dieci anni" - A chi gli chiedeva della possibilità di spalmare i crediti su dieci anni anziché su 4-5, il ministro ha detto che "non sarà una possibilità ma un obbligo".

 

Giorgetti: "Superbonus in 10 anni corregge deficit 2025-26"

 L'obbligo di spalmare i crediti del Superbonus su 10 anni consentirà una correzione del deficit pari a oltre un punto di Pil in due anni. "L'emendamento che il governo intende presentare, che prevede la ripartizione in dieci quote annuali dei crediti fiscali relativi a interventi edilizi - ha detto il ministro Giorgetti -, è finalizzato ad allineare l'andamento a legislazione vigente del deficit indicato nel Def 2024 con quello programmatico della Nadef 2023 (a tal fine sono necessari 700 milioni nel 2025 e 1,7 miliardi nel 2026)". Il Def indica un deficit tendenziale al 3,7% nel 2025 e al 3% nel 2026, a fronte della stima programmatica rispettivamente del 3,6% e del 2,9% della Nadef.

 

Entro venerdì emendamenti del governo in Commissione - Sono attesi entro venerdì 10 maggio gli emendamenti del governo al decreto legge Superbonus. Lo ha riferito il relatore del decreto, Giorgio Salvitti (Noi Moderati). Il termine per i subemendamenti sarà fissato per il pomeriggio di lunedì 13 maggio, mentre martedì si effettueranno le votazioni e sarà votato anche il mandato al relatore. Giovedì la Commissione finanze di Palazzo Madama proseguirà i lavori sul decreto con l'esame di emendamenti dei parlamentari.

 

Abi-Ance: "Interventi retroattivi minerebbero la fiducia"

 "In questa fase complessa è importante dare certezze e rafforzare la fiducia. Interventi retroattivi sul Superbonus minerebbero la fiducia di famiglie, imprese e investitori', dichiarano il direttore generale dell'ANCE Massimiliano Musmeci e il vice direttore generale vicario dell'Abi, Gianfranco Torriero. Inoltre, ricordano che lo stesso Ministro dell'Economia, infatti, ha più volte indicato che non ci sarà il ricorso a interventi retroattivi.

 

Confindustria: "No a misure retroattive"

 "Comprendiamo bene le difficoltà del governo per impedire che la coda dei crediti da Superbonus metta a rischio il deficit programmatico di questo 2024, indicato dal Def approvato dal Parlamento. Tuttavia, in nome della certezza del diritto non ne condividiamo l'eventuale irretroattività", è il commento di Confindustria con le parole del vicepresidente Maurizio Marchesini. "Il governo può disporre lo spalma-crediti per decreto legge a vigenza immediata, ma allora lo si applichi solo per crediti maturati da spese sostenute successivamente a quella data". 

 

Cna Costruzioni: "Forte preoccupazione per le nuove modifiche al Superbonus"

 In attesa di conoscere l'emendamento del Governo, Cna Costruzioni "esprime forte preoccupazione sulle ennesime modifiche al Superbonus annunciate dal Ministro dell'Economia Giorgetti. In particolare l'introduzione dell'obbligo di spalmare da 4/5 a 10 anni il periodo di utilizzo dei crediti e il blocco a qualsiasi emendamento parlamentare sulle deroghe. Misure penalizzanti per le imprese del settore che stanno vivendo una fase di difficoltà a causa della congiuntura economica". Cna Costruzioni osserva ancora che "le parole del ministro in Commissione finanze sembrano invece escludere che l'obbligo a 10 anni possa avere carattere retroattivo. Sarebbe dirompente per imprese e cittadini calpestando un diritto acquisito".

 

Il "caso" extraprofitti

 "Al momento non risultano essere pervenuti versamenti" della tassa sugli extraprofitti bancari "esattamente come previsto dalla relazione tecnica". Lo ha ammesso il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time alla Camera. "Ricordo che nel bilancio dello Stato non è mai stata iscritta alcuna somma connessa all'attuazione di tale disposizione, sia nel testo originale sia in quello novellato, come del resto già previsto nella relazione tecnica allegata alla disposizione", precisa. "Per ogni critica al governo Meloni, il mantra ripetuto a reti unificate è sempre lo stesso: non ci sono soldi perché quei cattivoni del Movimento 5 stelle hanno speso tutto. Al di là del fatto che il governo Conte 2 è caduto all'inizio del 2021, vediamo davvero come stanno le cose leggendo la rassegna stampa odierna. Le banche continuano a macinare utili record mentre il governo Meloni, che le voleva tassare al 40% per redistribuire la ricchezza, resta a guardare inerme".  Lo scrive in un post su Facebook Stefano Patuanelli, presidente dei senatori M5S.

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