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Reddito di cittadinanza e quota 100, tutti i dubbi dell'Inps

Secondo il presidente Boeri, la misura presentata da Di Maio può portare a "rilevanti effetti di scoraggiamento al lavoro". Mentre il costo della riforma delle pensioni "peserà sulle generazioni future"

Reddito di cittadinanza e quota 100, tutti i dubbi dell'Inps - foto 1
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Il reddito di cittadinanza "fissa un livello di prestazione molto elevato per un singolo e questo spiazza i redditi da lavoro".

Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, spiegando che gli effetti di scoraggiamento al lavoro sono "rilevanti". Inoltre "è penalizzante per le famiglie numerose e può escludere una fetta di poveri". In merito a quota 100, Boeri ha sottolineato che il "grosso costo della misura peserà sulle generazioni future".

Nel corso di un'audizione alla Commissione Lavoro del Senato Boeri ha affermato che quasi il 45% dei dipendenti privati del Sud ha "redditi da lavoro netti inferiori a quelli garantiti dal Rdc a un individuo che dichiari di avere un reddito uguale a zero". Secondo l'Inps il 30% dei percettori del reddito di cittadinanza riceverà un trasferimento uguale o superiore a 9.360 euro netti mentre il valore mediano sarà di 6.000 euro.

Platea del reddito 1,2 milioni di nuclei, 2,4 milioni di persone - La platea del reddito di cittadinanza, secondo le stime dell'Inps, sarà di 1,2 milioni di nuclei familiari per 2,4 milioni di persone. Comunque il Rdc triplica il numero di nuclei del Rei. Il 50% dei nuclei sarebbero senza redditi e comunque senza redditi da lavoro "tra i quali, sottolinea Boeri, si celano anche gli evasori e i sommersi totali". Oltre la metà dei nuclei sarebbe costituito da single (644.000). "C'è circa un 8% di beneficiari del Rei che non dovrebbe beneficiare a regime del Rdc. Al tempo stesso il Rdc triplica il numero di nuclei beneficiari rispetto al Rei", ha aggiunto.

"Nel 50% dei nuclei beneficiari si celano evasori e sommersi totali" - "Il 50% dei beneficiari del reddito di cittadinanza sono nuclei senza redditi o comunque senza redditi da lavoro, nuclei tra i quali si celano anche gli evasori e i sommersi totali", ha detto ancora il presidente uscente dell'Inps, parlando in audizione in Commissione Lavoro al Senato. "Da notare anche la relativamente bassa quota di risorse destinata a nuclei di pensionati", ha aggiunto.

"Esclusa dal reddito una fetta importante di poveri" - Il reddito di cittadinanza fissa un livello di prestazione elevato per un single ma ha una scala di equivalenza all'aumentare del numero dei componenti della famiglia "restrittiva". "Oltre a essere penalizzante per le famiglie numerose il reddito di cittadinanza - ha proseguito Boeri -, in virtù dei requisiti stringenti di residenza che impone, può escludere una fetta importante di poveri dal trattamento. Tra gli esclusi i senza fissa dimora, che spesso si spostano da un comune all'altro senza avere un determinato punto di riferimento".

"Rinviare avvio operativo Rdc a operatività Isee" - "Sarebbe opportuno accelerare il più possibile l'avvio dell'Isee precompilato e rinviare l'avvio operativo del Rdc alla piena operatività dell'Isee precompilato", ha suggerito Boeri spiegando che "in assenza di controlli ex ante sulla veridicità delle autodichiarazioni patrimoniali da parte dei richiedenti il reddito, si rischia di dover poi essere chiamati al recupero di somme ingenti da parte di famiglie che non soddisfano i requisiti patrimoniali del Reddito di cittadinanza".

"Quota 100 aumenterà il debito implicito di 38 miliardi" - Boeri si è poi concentrato su quota 100: "Il grosso del costo graverà sulle generazioni future. Se la misura resterà sperimentale per tre anni (e fino al 2026 per la pensione anticipata) aumenterà il debito implicito di 38 miliardi. Se queste misure diventassero strutturali l'aumento del debito implicito lieviterebbe a oltre 90 miliardi".

"Pensione per 650mila persone in tre anni" - Quota 100 è un trattamento "privilegiato" che sarà concesso a 650mila persone in tre anni. Le stime arrivano dal presidente dell'Inps che ha sottolineato come con quattro anni di anticipo "l'importo della pensione si riduce di più del 20%". Questa riduzione è portata sia della correzione attuariale vigente sulla quota contributiva che del lucro cessante associato al minor versamento contributivo data l'interruzione della carriera (c'e' il divieto di cumulo con l'attivita' lavorativa). A fronte di questa riduzione di importo della pensione chi dovesse uscire con 62 anni e 38 di contributi percepisce però la pensione per un numero maggiore di anni. Questo porterà a un aumento della ricchezza pensionistica (calcolando l'importo che si riceve per il numero degli anni di speranza di vita residua) nell'ordine di 12.000 euro in valore attuale per un soggetto che anticipa quattro anni rispetto alla vecchiaia e di 20.000 euro rispetto all'anticipata.

"Giunte 18mila domande per quota 100, 40% dal Sud" - Ad oggi sono arrivate all'Inps 18miladomande per l'accesso alla pensione anticipata con quota 100, un terzo delle quali da dipendenti pubblici. Molte delle domande sono arrivate dalle regioni meridionali: 4 su 10 da Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. "Questo si spiega - ha precisato Boeri - con il fatto che abbiamo spesso a che fare con persone non occupate, piu' pronte a fare domanda di pensione. Questo dovrebbe far riflettere sull'idea che il pensionamento liberi posti di lavoro".