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Grecia, nuovo stop da Bruxelles: "Condizioni di Atene non bastano"

Merkel: "Aiuti sospesi, si aspetti lʼesito del referendum". Intanto in Grecia anziani in coda per la pensione. Telefonata tra Renzi e Obama

anziani pensionati grecia
-afp

Continua il braccio di ferro tra Atene e Bruxelles. Dopo la lettera in cui il premier greco Alexis Tsipras annunciava di accettare le condizioni poste dall'Ue, rilanciando però su alcuni punti, dall'Ue arriva l'ennesimo alt: "Non basta per riportare le finanze greche a standard accettabili e riaprire il negoziato". Migliaia di pensionati sono in fila davanti alle banche aperte per il solo pagamento in contanti delle pensioni.

Fino a domenica cala il silenzio dei creditori, in attesa del referendum e per vedere che cosa ne pensano davvero i greci. Anche la Bce attende anche se rinnova la liquidità d'emergenza (Ela) alle banche.

Telefonata Renzi-Obama - Il premier Matteo Renzi ha avuto mercoledì sera una conversazione telefonica con il presidente americano Barack Obama. Al centro del colloquio, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, la lotta al terrorismo, la Libia e la situazione internazionale con particolare riguardo all'Europa e alla Grecia.

Renzi: referendum un errore - Angela Merkel ha deciso di andare a vedere fino in fondo il gioco a cui sta giocando Tsipras, convocando una consultazione rischiosa, che il premier Matteo Renzi definisce un "errore", dall'esito incerto e dalle conseguenze che nessuno è in grado di prevedere. Per questo i creditori ora si tirano indietro, senza chiudere la porta ma allontanandosi dall'arena che in questi giorni ha visto scontrarsi due mondi politici e due modi diversi di concepire l'Europa. Salvare la Grecia non è più, per ora, un problema loro: "L'Ue non è in grado di aiutare nessuno contro la sua volontà", avverte il presidente Donald Tusk.

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ci ha creduto fino all'ultimo, cercando di mediare tra il governo greco e un Eurogruppo ormai a corto di pazienza verso chi "non ha ancora un piano realistico per l'economia", come ha detto il ministro finlandese delle Finanze Alexander Stubb. Juncker ha anche provato a raccogliere l'ultima proposta di Tsipras contenuta in una lettera arrivata a ridosso della scadenza del programma nella quale ribadiva i paletti su iva e pensioni. La Commissione, anche a programma ormai scaduto, l'avrebbe valutata e magari incorporata in un nuovo eventuale piano, cioè il terzo pacchetto di aiuti che chiede Tsipras. Ma Bruxelles non può muoversi senza l'Eurogruppo. Per avviare un negoziato su un nuovo piano di salvataggio serve prima di tutto il suo via libera, implicitamente legato al via libera dei capi di Stato e di governo.

Attesa per domenica - Nonostante l'opposizione della Merkel a negoziare subito un terzo piano, Atene probabilmente avrebbe potuto strappare almeno un'apertura o un via libera preliminare. In cambio, però, avrebbe dovuto concedere qualcosa: il ritiro del referendum o quantomeno un cambio di schieramento, spingendo i greci a votare per il "sì"'. L'Europa teme la consultazione greca perché ne vede il significato esclusivamente politico visto che, dal punto di vista tecnico, il quesito non è nemmeno corretto perché "non è più sul tavolo", come notava il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. Dunque una vittoria del "no" sarebbe un vero e proprio rifiuto dell'Europa. Tsipras, invece, ha deciso di tirare dritto per la sua strada e in un nuovo discorso ha rinnovato l'invito a un voto negativo, che "non significherebbe dire no all'Europa ma tornare a un'Europa di valori".

Negoziati sospesi - Dopo il discorso del premier, le porte del dialogo si sono chiuse: "Gli aiuti alla Grecia sono sospesi dopo che Atene ha unilateralmente abbandonato il negoziato, e ora bisogna aspettare l'esito del referendum", ha detto Merkel. "La Commissione non avrà alcun contatto con il governo di Atene prima del referendum", ha avvertito Juncker. Anche l'Eurogruppo, impegnato su base quasi quotidiana nelle ricerca di una soluzione, congela i negoziati: "Abbiamo preso nota delle ultime proposte greche ma data la situazione politica e dato l'invito a votare no del governo greco al referendum, non vediamo terreno per altre discussioni", ha quindi chiuso il presidente Jeroen Dijsselbloem, annunciando la sospensione di tutte le consultazioni tra le istituzioni.

Moody's taglia rating - Anche l'agenzia Moody's, dopo Fitch, ha tagliato il rating della Grecia a "Caa3" da "Caa2". Il rating resta sotto osservazione per un ulteriore possibile downgrade. Lo afferma la stessa agenzia Moody's in una nota, sottolineando che "senza il sostegno dei creditori ufficiali, la Grecia farà default sul debito detenuto dai privati".