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John Elkann: "Lavoro c'è, ma i giovani non sono così determinati a cercarlo"

Dopo i "choosy" dellʼex ministro Fornero e i "bamboccioni" di Padoa Schioppa, ora è il presidente Fiat a criticare le nuove generazioni. "Abbiamo più opportunità di quelle che avevano i nostri genitori"

John Elkann, Juve, Exor,
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"Il lavoro c'è ma i giovani non sono così determinati a cercarlo".

Parola del presidente Fiat, John Elkann. "Se guardo a molte iniziative che ci sono, non vedo in loro la voglia di cogliere queste opportunità perché da un lato non c'è una situazione di bisogno oppure non c'è l'ambizione a fare certe cose", afferma. Secondo Elkann, "nel settore alberghiero c'è tantissima domanda di lavoro ma c'è poca offerta perché i giovani stanno bene a casa".

La domande di uno studente: "Vi serve un elettricista?" - Elkann ha incontrato a Sondrio seicento studenti delle scuole superiori e ha risposto alle loro domande sul tema dell'istruzione. A Nicola, che si è presentato come studente dell'ultimo anno della scuola per elettricisti ed idraulici e gli ha chiesto di poter lavorare in Fiat, Elkann ha replicato: "Prima diventa un elettricista e poi ne parliamo".

"Perché lavori anche se puoi permetterti di non farlo?" - A Mika, che gli ha domandato cosa lo spingesse a lavorare pur avendo la possibilità di vivere senza doverlo fare, il rampollo di casa Agnelli ha replicato: "Io, Lapo e Ginevra abbiamo la grande fortuna di essere stati stimolati a fare delle cose e abbiamo tutti il desiderio di fare". A suo avviso "è meglio fare una vita in cui hai interessi e fai cose che fare una vita in cui sei in vacanza tutto il tempo".

Elkann: "Abbiamo più opportunità dei nostri genitori" - "Essere pessimisti - ha sottolineato - non serve a niente. Meglio guardare avanti con realismo. E alla fine si scoprirà che oggi abbiamo più opportunità di quelle su cui potevano contare i nostri genitori". Infine Elkann ha confessato di aver "studiato al Politecnico perché interessato alla materie scientifiche" mentre il nonno lo avrebbe voluto "veder studiare alla Bocconi, un'università che lui conosceva bene".